La Maturità 2024 – che coinvolgerà complessivamente 526.317 studenti, 512.530 candidati interni e 13.787 esterni, con 14.072 commissioni, per un totale di 28.038 classi – entra ufficialmente nel vivo: il ministero dell’Istruzione ha appena pubblicato gli elenchi con i nomi dei professori chiamati a giudicare gli studenti a fine giugno nelle vesti di commissari esterni. E, come da tradizione, immediatamente è partita la caccia al prof. Le commissioni d’esame sono composte da un presidente esterno, da tre membri esterni e tre interni all’istituzione scolastica. La pubblicazione delle commissioni rappresenta un’altra tappa di avvicinamento alle prove di giugno: si parte mercoledì 19 giugno, alle 8.30, con il primo scritto, italiano, comune a tutti gli indirizzi.
Secondo un sondaggio “a caldo”, effettuato da Skuola.net – su un campione di 500 maturandi – quasi tutti, ben 9 diplomandi su 10, nei prossimi giorni si daranno da fare per carpire quante più informazioni utili su quei professori sino ad oggi a loro sconosciuti. Specialmente quest’anno che ai commissari esterni, in molti casi, saranno demandati compiti cruciali, come la correzione della seconda prova, quella sulle materie “di indirizzo”.
A livello operativo, la maggior parte – circa 6 su 10 – indagherà in gruppo, assieme ai propri compagni di classe. La parte restante – grosso modo 3 su 10 – andrà in autonomia; si farà affidamento, soprattutto, sugli alunni che hanno quei docenti come insegnanti. Negli elenchi, infatti, è indicata la scuola di provenienza dei commissari. Così, ben 1 maturando su 4 proverà a contattare gli studenti di quegli istituti, per “intervistarli”.
Anche i social network, però, sono una fonte tenuta in forte considerazione. In fondo, per molti, le piattaforme sono quasi un’estensione della propria vita. Per questo, circa 1 su 5 cercherà proprio sui profili dei commissari esterni qualche spunto d’interesse. Altrimenti si può sempre tentare la carta dei docenti interni, che tra qualche giorno conosceranno i loro colleghi di commissione. E, infatti, sempre circa un quinto dei ragazzi che si attiveranno (19%), per saperne di più parlerà con i suoi insegnanti.
Probabilmente meno gettonati, invece, saranno i gruppi social dedicati alla Maturità (10%). O il vecchio “pellegrinaggio” in direzione della scuola di appartenenza dei prof esterni (9%); complice il web, è diventato uno sforzo inutile.
Un modus operandi, quello appena descritto, che è spiegabile anche alla luce del tipo di informazioni di cui andranno maggiormente in cerca i ragazzi. Eventuali stranezze e fissazioni sulla propria disciplina monopolizzano la scena: saranno merce preziosa per quasi la metà dei maturandi (42%).
Non viene però sottovalutata neppure la loro personalità: il 29% proverà a recuperare soprattutto abitudini, passioni, stile di vita e cose similari. Il 19%, invece, baderà al sodo e si concentrerà sulla raccolta delle domande più frequenti solitamente fatte dai docenti esterni durante verifiche e interrogazioni. Poco importa, invece, del loro metro di giudizio: proverà a capirlo solo il 10% degli “investigatori”.
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