Oltre venti sigle, tra comitati e associazioni, riunite in assemblea per dire no al Piano per Bagnoli. “Fermiamoli” il grido, nell’affollato raduno all’ex Asilo Filangieri. “Se dovessero passare le scelte prospettate nell’accordo di coesione – affermano gli organizzatori -, verrebbe seppellito il Piano Regolatore, con la compromissione irreversibile delle possibilità di un risanamento ambientale e sociale sostenibile dell’area occidentale”.
A benedire l’assemblea, a distanza, Vezio De Lucia, ex assessore all’Urbanistica nella prima giunta Bassolino. Porta il suo volto il piano regolatore, impostato negli anni ’90, definitivamente approvato nel 2004. Quel piano impediva nuovo consumo di suolo. In sala, lo spettro della “speculazione privata” viene più volte evocato. Ma a far arrabbiare gli attivisti sono diverse cose. La decisione di non rimuovere la colmata, tanto per cominciare. Una scelta per cui bisognerà cambiare la legge nazionale. Oggi è partita una mobilitazione, la promessa è di arrivare ad un “autunno caldo“.
LE SIGLE PARTECIPANTI
Assise Bagnoli, Medicina democratica, L’Asilo Filangieri, Monitor, Comitati ‘Mare libero pulito e gratuito Napoli’, Lido Pola bene comune, Jamm Assieme, Rete No Box – Diritto alla città, Osservatorio popolare Bagnoli, Sinistra anticapitalista, Meet up Bagnoli Fuorigrotta, Italia Nostra, Campagna per il diritto all’abitare, Comitato bonifica ex campi rom Via Mastellone Barra, Barra R-esiste, Casa del popolo Raffaele Perna Napoli est, Comitato civico San Giovanni a Teduccio, Legambiente Napoli centro antico, Rete set, Zero 81.