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Dopo la scossa più forte del 20 maggio, relativa allo sciame sismico dell’area flegrea, 130 detenute del carcere di Pozzuoli sono state trasferite, separate tra sette carceri campani e tre fuori regione, in particolare 15 a Milano, 10 a Venezia, 5 a Perugia, interrompendo di fatto esperienze di formazione e reinserimento molto importanti. Noi ci auguriamo che tutte insieme possano ritornare a Napoli, ad esempio nel carcere di Secondigliano.e chiediamo che ci sia un’unica soluzione per tutte”. Così la Presidente della Consulta regionale per la condizione della donna, Ilaria Perrelli. “Nel carcere femminile di Pozzuoli – sottolinea Perrelli – in questi anni sono nati e cresciuti molto laboratori ed esperienze nel campo della torrefazione, per la lavorazione del cioccolato, nel settore della moda e della sartoria, corsi di cucito, palestra, recitazione e canto. Anche noi come Consulta regionale l, negli anni scorsi, abbiamo svolto due corsi, uno sull’alimentazione corretta per il benessere fisico in regime di detenzione.e l’altro sull’attività motoria. Molte detenute poi svolgono un lavoro all’esterno del penitenziario. Sono percorsi di eccellenza che rendono consapevoli le donne che una strada diversa può essere intrapresa, testimoniando che cambiare si può, ma solo se si ha un’opportunità. Tutto ciò non può essere disperso. Per questo – conclude Perrelli – ci auguriamo che il Ministero della Giustizia trovi la sede per ricongiungere questa comunità, per fare tornare tutte le donne a Napoli, dando la possibilità a tutte di continuare il lavoro che stavano facendo”