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Umberto Petitto ha trascorso tutta la sua vita terrena con grinta, determinazione e coraggio. Le stesse caratteristiche che ha tramesso ai figli, Katia, Ilaria ed Angelo, al pari dei dipendenti delle aziende che ha costruito partendo praticamente da zero, fino a costruire attività industriali di eccellenza della provincia di Avellino e dell’Italia tutta.

Quella grinta che Umberto Petitto ha mostrato sino agli ultimi secondi della sua esistenza, quando  ha dovuto cedere il passo ad una malattia conto cui ha combattuto per anni.

L’imprenditore irpino si è spento questa mattina, ma lascia una traccia indelebile della sua vita attraverso tutto ciò che ha realizzato, sempre fianco a fianco con l’amata moglie Chiara Petitto, (un destino unito sin dall’inizio dello stesso cognome all’anagrafe).

A partire dal “Gruppo Petitto” che, come si legge sul sito web rappresenta la sua essenza: “Una storia che parte da un paese del Sud costruito in salita, come il viaggio della vita.
Il gruppo Petitto, formato da “Elbor S.p.a.” e “CTP S.r.l.” e di cui dal 2005 fa parte anche l’azienda vitininicola “Donnachiara”, nasce proprio dall’innato talento imprenditoriale, dall’intuizione e dal grande lavoro di Umberto Petitto.

“Cresciuto tra le poche opportunità che le piccole realtà del Sud potevano offrirgli, mentre la sua famiglia volava in America a cercare fortuna, lui ha scelto di costruirsi la sua America, nella sua terra.
È dall’incontro fortunato con imprenditori visionari, che Petitto sceglie di avviare una brillante attività imprenditoriale nel campo del filo per saldare. Un progetto ambizioso che porterà fino alla scelta di diversificare, anni dopo, agli inizi del 2000, introducendosi nel mondo dei conduttori elettrici.
Una scelta che, nuovamente, anticipa i tempi: il gruppo Petitto ha cominciato a muovere i primi passi verso l’efficientamento energetico, quando ancora non era una questione centrale per la gestione delle energie a livello globale.

Un professore di lettere che è diventato uno dei grandi industriali italiani e che ha avuto la capacità di reinventarsi nei diversi momenti della sua vita”, lo definì Riccardo Cotarella, uno dei più conosciuti e stimati enologi d’Italia, nell’esaltare l’ultima e vincente intuizione in ordine di tempo di Petitto, quello della nascita di un’azienda che sta dimostrando le potenzialità infinite della terra Irpina con la produzione delle DOCG nostrane esportate in mercati di riferimento mondiali come gli Usa, il Canada e il Giappone.

Ma Umberto Petitto non ha mai perso il legame profondo con la sua terra d’orgine di cui è stato e rimane uno degli indiscussi e influenti leader per decenni, la cui eredità morale rappresenta un patrimonio da non disperdere.

I funerali di Umberto Petitto si terranno domani, martedì 4 Giugno, presso la Chiesa Santa Maria delle Grazie alle ore 16:00.