È un quadro a tinte fosche quello che emerge dal sondaggio su come sarà l’estate 2024 secondo gli operatori turistici del Cilento. Lo studio è stato reso noto oggi in occasione della seconda edizione dei quadri generali del turismo sostenibile in provincia di Salerno, un evento promosso dalla Fena IP turismo presso la Camera di Commercio di via Roma. il 37,5% degli intervistati ritiene che il volume delle prenotazioni rispetto all’anno precedente sarà minore anche del 50%. Per la stessa percentuale degli intervistati, si tratta di operatori turistici del Cilento nella prossima estate non sarà possibile recuperare appieno i flussi persi dal 2019, un anno positivo dopo i due di pandemia che hanno fatto perdere migliaia di presenze. Dal dal 2004 ad oggi il Cilento ha perduto quasi del tutto i flussi esteri, il 67% in vent’anni secondo l’Istat per gli operatori turistici le prime tre cause di queste enorme perdita sono le difficoltà dei trasporti dei collegamenti interni la mancanza di infrastrutture adeguate ad accogliere i flussi esteri ma anche la mancanza di servizi come la scarsa formazione linguistica degli addetti ai mancati accordi con i tour operator e agenzie. C’è però dell’ottimismo guardando al futuro. Il 75% degli intervistati avverte infatti un maggiore interesse per il Cilento da parte dei mercati stranieri ed intravede un cambio di rotta relativamente alla ripresa dei flussi esteri. In vista di questo cauto ottimismo si chiedono però almeno una serie di azioni che gli enti pubblici dovrebbero fare per riconquistare i flussi perduti: tenere sotto controllo l’affitto estivo selvaggio delle case private è tra le priorità elencate dagli operatori turistici insieme ad azioni di marketing tradizionali come la partecipazione a fiere estere ma anche curare l’aspetto estetico del territorio e promuovere l’apertura del nuovo aeroporto di Salerno.