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Apre il Parco Tematico Diego Vive, presenti alla conferenza stampa di presentazione i cinque figli del campione argentino: Diego Jr., Diego Fernando, Dalma, Giannina e Jana. Inoltre presenti Roberto Fiorini della Art Media Studio Firenze, Matias Schneer ed Avelino Tamargo, della Taja Producciones. Di seguito, sintetizzate le parole di Diego Jr.: “In tanti hanno cercato di sabotare questo evento perché c’è stata un’altra conferenza stampa organizzata in città. Questo è un parco tematico che ci riempie di orgoglio perché abbiamo contribuito – tutti e cinque fratelli – per ottenere un grande risultato. Per me, è stato bello che, a Napoli, c’è la prima tappa di questo Parco Tematico. Inoltre, è bello che i miei figli abbiano visto qualcosa fatto da tutti noi. Per me è motivo d’orgoglio sedermi di fianco ai miei fratelli“.

Ovviamente mi addolora che non ci siano immagini di mio padre con la maglia del Napoli: noi, come fratelli, come ‘Diego Vive’ abbiamo provato affinché ci potessero essere tutte le immagini di nostro padre. Purtroppo, dall’altro lato, non abbiamo trovato la stessa disponibilità, e la stessa volontà. Inoltre, il nostro presidente, si interfaccia, con una persona che con noi non ha niente a che fare”.

“Quel signore non ha nessun diritto, è tutto illegale da quando è finito nostro padre”

Questo signore che millanta di avere i diritti sull’immagine di nostro padre, non ha nulla. Si è incominciato un iter legale in Italia ed in Argentina. Voglio però precisare una cosa fondamentale: noi non abbiamo niente a che fare con questa persona, non è proprietario di nulla, perché gli unici proprietari dell’immagine di Maradona siamo noi cinque al 20% ciascuno. Al di là di tutte le battaglie legali che noi siamo stati costretti a fare contro questa persona, andiamo avanti con l’obiettivo di fare giustizia. Anzi, invitiamo le persone che hanno stretto accordi, di regolarizzare con noi la loro posizione perché è illegale.

Quando era in vita, nostro padre ha firmato degli accordi con questa persona. Alla morte di nostro padre, questi accordi decadono. Il nostro è il primo caso in cui questi accordi commerciali sussistono ancora post mortem.

L’assessore allo sport, in concomitanza con questo evento, c’era una conferenza riguardo la sensibilizzazione sulla violenza sulle donne. Ma posso assicurarti che io, un annetto fa’, ho incontrato il sindaco Manfredi, e ci rassicurò che avrebbe appoggiato noi, e non quell’altra persona. Ma, tra il dire e il fare…”