Finisce il campionato e, quella di stasera, è l’ultima conferenza post gara di mister Francesco Calzona che, domani, si impegnerà a pieno titolo per la Slovacchia: “Non ho mai pensato di dimettermi, non ne ho mai avuto motivo. Io ho trovato una brutta atmosfera, e l’uscita dalla Champions ha dato un contraccolpo ancora più forte. E, in campionato, non abbiamo avuto la forza di vincere le partite: abbiamo, inoltre una media molto alta di gol subiti rispetto alle occasioni concesse. Il lato positivo è che abbiamo fatto tanto, ma non abbiamo concretizzato quasi mai“.
“I giocatori non è che sono scarsi o forti, possono essere adatti o meno adatti. Lindstrom, per esempio, è un giocatore forte, ma non è adatto ad una squadra che gioca in trenta metri. Magari, cambia squadra, e gioca meglio. E’ questione di adattabilità. Ma sono giocatori di valore. I nuovi, hanno subito ancora di più questa situazione: la squadra campione d’Italia, in cui già c’erano polemiche dopo la prima settimana di ritiro, sono stati penalizzati ancora di più“.
“Questa squadra, sicuramente per colpa mia, non è riuscita ad essere attenta, concentrata, per non prendere tutti questi gol. Noi non abbiamo avuto mai la sensazione del pericolo. Anche oggi, ci passa una passa sulla linea di centrocampo, ed è solo Lobotka a fare la lotta“.
“Ero contento di Mazzocchi, volevo dare spinta a destra, Di Lorenzo è un grande professionista, ma ha prevalso il discorso di squadra e non rischiare di alimentare voci sul suo futuro“.
“Avrei voluto dare un contributo diverso al Napoli perché sono legato alla città e speravo di fare di più. I tifosi hanno fatto una protesta pacifica, nella mia gestione, finché c’è stata speranza di arrivare nelle coppe, abbiamo sempre avuto supporto“.