C’era traffico sulla tangenziale all’uscita di Fuorigrotta, e questo è sinonimo della vicinanza che, comunque, ha accompagnato una stagione ricca di rammarichi. Doveva essere la prosecuzione di un ciclo, e invece è stato il drammatico finale di una bella favola. Napoli è vicina al Napoli, ma ora ci si aspetta un’inversione di rotta: le ultime notizie fanno ben sperare. Per l’ultimo atto di questo campionato sfortunato, il Maradona è pieno per salutare lo scudetto sulla maglia del Napoli, che si spera torni presto.
Cori delle curve per un anno disgraziato: De Laurentiis ed i giocatori chiamati alle proprie responsabilità
Dopo i primi minuti di marca Napoli, si avvicina il Lecce: accompagnato da una cospicua e rumorosa tifoseria, ci prova Dorgu con un rasoterra di poco a lato quando il cronometro scocca l’ottavo minuto. Risponde Politano due minuti dopo, ma il suo sinistro da fuori area finisce fuori.
Ai rumorosi tifosi del Lecce che incitano i propri beniamini, risponde prima la Curva A con un coro che invita il presidente De Laurentiis ad andare via. Ne hanno anche per i giocatori, senza voglia e senza attributi per la sciagurata stagione che volge al termine. Nella Curva A c’è anche una piccola macchia rossa per la presenza della Curva Nord di Ancona, con la cui squadra c’è un gemellaggio. Tutto questo, mentre Simeone al 18′ tira alto con il sinistro.
Circa alla mezzora di questa assopente partita, risponde la Curva B: gli striscioni elencano alcuni dei successi di questa stagione, un vero tonfo che non ricorderà i protagonisti dello scorso anno. La storia darà risposte, se sarà così, dopo un titolo arrivato a Napoli dopo trentatré anni. “Noi vogliamo gente che lotta“: è questo, il coro, diretto al presidente De Laurentiis. Però, durante questo primo tempo di Napoli-Lecce, non se ne è vista granché…
Primo tempo, scialbo come tante, troppe domeniche
Fischi da gran parte dello stadio per una prova incolore durante la prima frazione di gioco. La squadra di Calzona ha rischiato almeno due volte di subire il gol da parte degli ospiti che, naturalmente, giocano con i favori di una classifica arridente.
Secondo tempo, il Napoli attacca ma non concretizza
All’intervallo, l’allenatore del Napoli opta per due cambi: Simeone e Politano lasciano il campo in favore di Raspadori e Ngonge. Proprio l’esterno destro proveniente dal Verona, impegna Falcone in una bella parata grazie ad un tiro a giro potente e preciso. Ci prova al 51′ Kvaratskhelia libero da marcature ma il suo tiro è impreciso e finisce fuori. Anche Cajuste fra i meno peggio di questa domenica, ci prova: sfortunatamente, tiro sul palo. Buon momento per il Napoli: al 54′ ci prova anche Raspadori ma spedisce alto da posizione defilata.
I quattro attaccanti hanno le polveri bagnate: è 0-0 al Maradona
Il Napoli attacca ma il Lecce, o i pali della porta, respingono le offensive della squadra azzurra. Anche con l’entrata di Osimhen al posto di Cajuste, i padroni di casa mantengono il dominio del campo. Ci prova Ngonge ma colpisce la traversa con un tiro potente di destro. Al 70′ è Olivera a cercare la gloria, ma il suo tiro è respinto dal portiere. Dagli sviluppi di un calcio d’angolo al 76′ ci prova anche Ostigard con un destro al volo finito alto sopra la traversa. Due minuti dopo Osimhen prova a metterla nell’angolo basso alla sinistra di Falcone, ma il suo tiro finisce a lato. Si fa vedere anche il Lecce con Oudin che prova a sorprendere Meret dalla media distanza.
Occasione sprecata per ottenere la Conference
Mentre la partita si avvia alla conclusione dopo l’ennesimo risultato mesto di questa stagione, degna di nota è l’uscita di Di Lorenzo per favorire l’ingresso di Mazzocchi: tanti i fischi all’indirizzo del capitano che, forse, è alla sua ultima con la maglia del Napoli. “Via da Napoli” il coro a lui indirizzato. Niente da fare neanche in quest’ultima di campionato, comunque: nonostante la sconfitta del Torino a Bergamo contro l’Atalanta, il Napoli non matura la vittoria per piazzarsi al nono posto, che, in caso di vittoria della Fiorentina in finale di Conference League, potrebbe valere l’ultima posizione per la qualificazione alla neonata competizione europea.