Il 17 maggio 1993 a Napoli fu consumato il barbaro omicidio di Maurizio Estate, punito per aver sventato uno scippo a largo Vetriera, nel cuore di Chiaia. Aveva 23 anni, doveva sposarsi di lì a poco, il killer lo freddò a pochi passi dall’autolavaggio di famiglia dove lavorava. Ad aprire il fuoco un criminale 17enne, poi condannato a 21 anni di reclusione.
A 31 anni da un delitto che scosse la città, oggi la commemorazione di questa vittima innocente della criminalità, insignita della Medaglia d’oro al valor civile nel 1993. Da qualche anno Largo Vetriera porta il nome di Maurizio Estate, sul posto c’è un’aiuola per ricordarne il sacrificio, affinché germogli la speranza della legalità. Perché Maurizio è il simbolo di una Napoli mai rassegnata alla delinquenza.
Sul posto, stamane è stata anche scoperta una targa marmorea. Alla cerimonia, i familiari di Maurizio Estate, le associazioni, le autorità e una rappresentanza di studenti e docenti delle scuole del quartiere Chiaia.