“Basta con le lamentazioni, basta con l’idea che il Sud debba giocare all’attacco in virtù dell’idea che la migliore difesa è l’attacco. Poniamoci invece il problema di spendere le risorse che ci sono e di come le spendiamo, con una visione strategica e non in tanti piccoli investimenti, evitando la polverizzazione della spesa”. E’ il monito espresso dal ministro per gli Affari Europei e il Sud Raffaele Fitto in apertura della terza edizione di “Verso Sud”, il forum organizzato da The European House Ambrosetti, oggi e domani a Sorrento.
“Cerchiamo piuttosto – l’invito del ministro – di avere una visione prospettica e capire che le questioni sulle quali cerchiamo di dare delle risposte riguardano i prossimi 10-15 anni. Dobbiamo avere la capacità di proiettarci in avanti per dare un ruolo all’Italia e ritagliare un protagonismo vero per il Sud. In questo il libro bianco di ‘Verso Sud’ va nella giusta direzione – ha concluso Fitto – con un approccio ottimistico lontano dalle lamentazioni”.
“Prima di questa inchiesta il Governo con una legge ha deciso di ampliare i poteri del Colaf, il Comitato antifrode e repressione delle frodi per le risorse europee della coesione, estendendoli anche al Pnrr. Lo abbiamo fatto come scelta nostra ampliando le competenze e i componenti del Colaf. Lunedì scorso abbiamo insediato il Colaf, allargato con queste competenze. Non è frutto degli avvenimenti di questi giorni ma una scelta dei mesi scorsi quindi il livello di attenzione, sensibilità e azione del Governo va in questa direzione”. E’ la precisazione che arriva dal ministro per gli Affari Europei e il Sud, Raffaele Fitto, a margine dell’apertura della terza edizione di “Verso Sud”, il forum organizzato da The European House Ambrosetti, oggi e domani a Sorrento.
“Detto questo – ha aggiunto Fitto – non mi permetto di entrare nel merito di vicende che non conosco, tantomeno penso che sia possibile esprimere giudizi leggendo per stralcio pezzi di intercettazioni perché non lo reputo nemmeno da Paese civile”.
“Il livello di attenzione del Governo è massimo – ha ribadito Fitto – non sulla base di queste vicende, ma con i fatti concreti. Il Governo ha alzato al massimo l’attenzione per scelta. Sono i fatti che parlano più che il dibattito politico.
Peraltro su alcune opere la veridicità delle dichiarazioni è anche da dimostrare perché si parla di opere attribuendo a queste opere finanziamenti del Pnrr quando non hanno neanche un euro del Pnrr, quindi la confusione sotto il cielo è veramente grande”.
“Quello della ‘Decontribuzione Sud’ è un tema caldo perché c’è chi lo vuole surriscaldare strumentalmente per la campagna elettorale”. Lo sottolinea il ministro per gli Affari Europei e il Sud Raffaele Fitto a margine della terza edizione di “Verso Sud”, il forum organizzato da The European House Ambrosetti, in corso a Sorrento.
“La decontribuzione – ricostruisce la storia della misura Fitto – è stata richiesta dal Governo Conte II, fu richiesta con ritardo la prima proroga nel dicembre 2020. La Commissione europea ha superato un ritardo clamoroso di 45 giorni perché il 13 febbraio ha dato il via libera. I Governi precedenti al nostro hanno chiesto e ottenuto una proroga esclusivamente collegata prima al temporary framework per il Covid e poi al temporary framework per l’Ucraina. Non c’è mai stata un’autorizzazione diretta, il Governo non può ottenere una proroga visto che la decisione è relativa alla Commissione europea perché questa misura rientra all’interno del temporary framework che si conclude il 30 giugno di quest’anno. Il Governo sta lavorando da tempo per trovare le soluzioni adeguate che possano andare incontro a questo tema”.
“Tutti – rimarca Fitto – erano a conoscenza del fatto che queste misure erano esclusivamente collegate alle misure straordinarie per il Covid e per l’Ucraina. Se così non fosse stato ci sarebbe stato un riconoscimento strutturale della misura per tempo. Chi oggi polemizza con il Governo aveva dei ruoli di governo con i quali non è riuscito a ottenere quello che oggi chiede a noi, ma ha ottenuto solo delle proroghe. E’ la prova provata di come stanno le cose”.
La querelle sulla firma dell’accordo di coesione tra Governo e Regione Campania tiene banco anche al forum “Verso Sud” di The European House Ambrosetti in corso a Sorrento, aperto stamattina dall’intervento del ministro per il Sud Raffaele Fitto.
Interpellato dai cronisti, il ministro ha risposto a chi gli chiedeva della tempistica per arrivare alla firma dell’intesa, alla luce della recente sentenza del Consiglio di Stato che ha segnato un punto in favore della Regione Campania indicando il termine di 45 giorni: “La sentenza è chiara. Per quanto mi riguarda – spiega il ministro – lavorerò per individuare le soluzioni, laddove non dovessero essere individuate si motiveranno le ragioni per le quali non si sono trovate. Ma il mio auspicio è di giungere alla definizione di questa intesa, le risorse sono tutte nazionali, sono del bilancio dello Stato, quindi lavoreremo tenendo conto anche di quanto dice la sentenza relativamente alla compatibilità con tutti gli altri interventi e le programmazioni nazionali. Non ho mai avuto ostacoli da frapporre né condizionamenti, ho sempre avuto un approccio istituzionalmente corretto – aggiunge in riferimento alla polemica – e quindi il nostro approccio continua a essere questo”.
I fondi non andranno in ogni caso persi, la rassicurazione del ministro, che spiega come le risorse saranno destinate al territorio anche nel caso di una fumata nera con la Regione: “La sentenza – spiega Fitto – indica una tempistica, 45 giorni entro i quali o si giunge a un accordo, come io mi auguro, oppure il Governo può motivare, come dice la sentenza, le ragioni per le quali questo accordo non si dovesse raggiungere. Ribadisco che abbiamo sottoscritto 17 accordi e lavoriamo con le altre Regioni, non esistono conflitti o polemiche tranne in un caso, vorrà dire qualcosa questo. Sono risorse che il Governo – la precisazione di Fitto – assegna ai territori, la scelta di dare queste risorse alle Regioni è una scelta del Governo, diversamente queste risorse potrebbero essere date e utilizzate diversamente sempre nell’ambito dello stesso territorio. Che i soldi vadano al territorio della Campania non è assolutamente in discussione”.
In questo senso cita il caso di Bagnoli, dove l’accordo annunciato ieri prevede risorse nazionali prelevate dal Fondo di Sviluppo e Coesione. “In quel caso – chiosa il ministro – si sono potuti assegnare subito perché l’abbiamo fatto con legge e perché nel frattempo a Bagnoli siamo arrivati alla definizione dei progetti”. In serata è atteso a Sorrento il governatore campano De Luca.