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Riceviamo e pubblichiamo la nota stampa a firma di Serena Romano, presidente de ‘La Rete Sociale’.

Sono passati oltre 40 giorni dalla richiesta di “accesso agli atti” al sindaco di Puglianello per saperne di più sulla nuova strada per i mezzi pesanti che collegherà via Acquara a piazza Mongillo passando sul giardino e sotto la finestre del Centro di Salute Mentale. Ma contrariamente alla disponibilità del sindaco Rubano sbandierata sulla stampa, non abbiamo ricevuto niente di quanto richiesto. Dopo 7 anni di lavori e più di 1 milione di euro investiti, dunque, questo progetto di miglioria rischia di essere vanificato: come risulta dalla documentazione Asl che – contrariamente al Comune di Puglianello – ci è stata fornita riconoscendo il nostro ruolo di difensori degli interessi dei più deboli. La verità è che questo progetto solleva interrogativi impellenti: perché a giorni dovrebbe avvenire il trasferimento dei pazienti. Perciò anche se il sindaco avrebbe preferito un confronto dopo le elezioni, riteniamo doveroso sollevare subito gli interrogativi: salvo verificarne la risposte quando sarà disponibile.
Primo interrogativo: perché proprio su questi 100 metri di giardino ha previsto una strada per i mezzi pesanti? Non c’era un’alternativa? Ebbene, ce n’erano diverse. A cominciare da quella di continuare a intubare Rio San Giacomo come aveva fatto il precedente sindaco, Tonino Bartone, costruendovi sopra l’attuale piazza Mongillo: la piantina indica proprio il punto da cui parte “rio san Giacomo intubato”. Ciò sembra dimostrare l’assenza di vincoli e che è possibile rifare ciò che è stato già fatto. Neanche vincoli di tipo idrogeologico perché il tratto già coperto è a valle dove l’acqua, arrivando più copiosa, potrebbe straripare: ma non è mai accaduto. Con la strada, quindi, costruita sopra Rio San Giacomo intubato e non accanto al fiume, quale sarebbero i vantaggi? Innanzitutto, nessun esproprio. Poi vantaggi per un maggior numero di proprietari che acquisirebbero l’accesso sulla pubblica via: sia quelli della sponda destra, che quelli della sponda sinistra del Rio, contrariamente a quanto prevede l’attuale progetto. Guardando le mappe catastali, inoltre – a parte la particella 513 che ha già accesso sulla strada pubblica da via Acquara e le particelle 533 e 521 che vi accedono tramite il parcheggio della Asl – l’unica proprietà chiusa dai confinanti, senza accesso alla pubblica via, è la particella 535 che verrebbe rivalutata dall’attuale progetto. Ma sul piano costi/benefici ha senso un’operazione del genere che finisce per avvantaggiare una sola proprietà? Anche se i costi per coprire il tratto di fiume risulterebbero maggiori, sarebbero di gran lunga maggiori anche i benefici per un maggior numero di proprietari e soprattutto per il Centro di Salute Mentale che – in un paese di circa 1500 abitanti – è punto di riferimento dell’intera Valle Telesina: cioè 18 Comuni pari a 50.000 abitanti. Come risulta dalla mappa riportata su Google Hearth, invece, il Csm in questo progetto risulta strozzato dalla strada, il verde diventa inutilizzabile e le migliorie sostenute dalla Asl per 1 milione di euro – di cui il giardino è parte integrante – rischiano di essere vanificate, profilando l’ipotesi del danno erariale.
E sempre su Google Hearth emerge un’altra alternativa non solo per dare più respiro e spazio al Csm, ma per il futuro della stessa Puglianello: costruire la strada lungo la sponda opposta, sui terreni che ora sono  agricoli, ma che un domani possono diventare zona di espansione, non precludendo un asse di sviluppo verso Sud che, viceversa, con questo progetto, verrà irrimediabilmente preclusa.   
Come si vede sono ancora tanti gli interrogativi che pesano su questo progetto, ai quali il sindaco Rubano deve una risposta meno sbrigativa di quella che ci ha dato.