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Questa mattina ho inviato una richiesta di chiarimenti all’Arpac in merito all’istruttoria tecnica e al parere tecnico emessi sul progetto di realizzazione di un’antenna 5G nel territorio di Sala Consilina. Contestualmente ho inviato una lettera al Presidente del Consiglio di amministrazione di INWIT S.p.A e al sindaco di Sala Consilina per esprimere le legittime preoccupazioni della popolazione sul luogo individuato per l’installazione dell’infrastruttura. È attualmente in corso una vasta mobilitazione di cittadini e di comitati a difesa dell’ambiente, comprensibilmente preoccupati per i potenziali effetti nocivi degli impianti con potenza in singola antenna maggiore di 20W sulla salute pubblica e sulla salubrità ambientale. Una tale infrastruttura comporterebbe un aumento dell’inquinamento elettromagnetico e potrebbe danneggiare l’ecosistema locale. La Contrada San Sebastiano, caratterizzata da una significativa presenza di abitazioni, appare particolarmente esposta a questi rischi. L’area individuata per l’installazione, inoltre, rappresenta un sito ricco di terreni coltivati e attraversato da sorgenti d’acqua e, pertanto, sorgono comprensibili timori anche in merito a un possibile inquinamento delle falde acquifere. Per queste ragioni ho chiesto al comune di valutare la possibilità di riconsiderare la decisione di installare l’impianto nella località prescelta e di individuare aree con minore densità abitativa. Ho inoltre chiesto all’Arpac di conoscere i parametri e i criteri tecnici utilizzati per l’istruttoria”. Dichiara il consigliere regionale e presidente della commissione Aree interne Michele Cammarano.

Come Comitato “No Antenna” desideriamo ringraziare il consigliere regionale Michele Cammarano per il suo intervento deciso in merito alla delicata questione dell’installazione di un’antenna nelle nostre terre. In un contesto segnato dal silenzio della politica locale, il consigliere ha assunto un ruolo proattivo nell’affrontare questa problematica, dimostrando un autentico impegno verso la tutela dell’ambiente e la salute dei cittadini. L’attenzione di tutti noi è ora rivolta al sito individuato per l’installazione dell’antenna, particolarmente preoccupante in quanto situato in prossimità di risorse naturali cruciali. La presenza di falde acquifere e terreni coltivati rende urgente una valutazione accurata degli impatti ambientali e sanitari che potrebbero derivare da tale scelta”. A dirlo è l’avvocato Alessandro Carrazza, membro del comitato “No Antenna”.