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Anche il Comune di Napoli interviene, nel ricorso d’urgenza di 4 cittadini napoletani contro i rumori degli aerei e i sorvoli a bassa quota. E come la Regione Campania, pure Palazzo San Giacomo si schiera contro i ricorrenti, i quali lamentano la presunta compressione del diritto alla salute. L’amministrazione comunale intende sostenere le ragioni di Gesac, gestore dell’aeroporto di Capodichino, convenuta in giudizio insieme a ministero dei Trasporti, Enac ed Enav. Un intervento volontario al tribunale civile di Napoli, motivato in 4 pagine dai legali del Comune, depositate presso il giudice Salvatore Di Lonardo della VI sezione. Nell’atto si bollano come “pretestuose” le domande azionate dai ricorrenti, volte a “ridurre e/o addirittura compromettere tout court l’operatività dell’importante aeroporto internazionale di Napoli”. Il tutto al “dichiarato fine di ridurre e/o eliminare interamente le immissioni sonore provocate dal sorvolo degli aeroplani sulla città”.

Se il reclamo fosse accolto, però, per Palazzo San Giacomo provocherebbe “un ingente danno al Comune di Napoli ed alla intera collettività che l’Ente rappresenta”. Sono di stampo economico e finanziario, infatti, le motivazioni addotte. Si cita “l’intuibile importanza infrastrutturale” dell’aeroporto, per “la città di Napoli e per le zone limitrofe”. Uno scalo “nevralgico per il notevole numero di passeggeri che vi transita annualmente”. L’attività di Capodichino, inoltre, “genera importanti entrate per l’Amministrazione comunale”. Introiti considerati “indispensabili per assicurare i servizi da rendere alla collettività”.

Nel dettaglio, il Comune rammenta la tassa sui diritti di imbarco, istituita “per far fronte agli impegni di ripianamento del proprio disavanzo”. Una misura adottata nell’ambito del Patto per Napoli, “idonea a generare un introito di circa 10 milioni all’anno”. Proprio la tassa di imbarco, peraltro, è stata oggetto di contenzioso. A fine 2023 però il Tar Campania ha respinto il ricorso delle compagnie aeree. Stando a recenti dichiarazioni dell’assessore Pier Paolo Baretta, il Comune definirà un Protocollo d’intesa con Gesac, fissando il balzello a 2 euro.

Nel ricorso anti rumori, l’irruzione di Palazzo San Giacomo è stata preceduta da alcune tappe. L’8 maggio scorso l’Area Entrate dell’amministrazione ha scritto un’allarmata nota, indirizzata a Baretta, al capo di gabinetto del sindaco e all’avvocato generale. “Il venir meno – si legge – di tale entrata (tassa di imbarco, ndr), o la sua significativa riduzione, per effetto della diminuzione dei passeggeri imbarcati a seguito della contrazione dell’operatività dell’aeroporto potrebbe mettere a rischio il raggiungimento degli obiettivi annuali previsti” dal Patto per Napoli. Il fiasco, secondo l’ufficio comunale, potrebbe portare la competente commissione del Viminale a proporre al governo la sospensione del contributo, e a inviare una relazione alla Corte dei Conti. Ed evocando un possibile “grave nocumento” dal ricorso d’urgenza, l’Area Entrate ha chiesto alla giunta Manfredi di valutare un intervento.

In aiuto ai ricorrenti, invece, si registra la costituzione di Assoutenti Napoli. L’associazione cita gli ultimi dati disponibili a Capodichino, quelli di marzo: rispetto a 12 mesi prima,  aumenterebbero i movimenti totali (2,4%) e i passeggeri (4,3%). Ciò dimostrerebbe che il rumore “se prima era sporadico, adesso è divenuto sistematico e continuativo”. Conseguente sarebbe la “compromissione della vita e della salute”. Problemi di cui, da documentazione allegata, emergerebbe la consapevolezza delle controparti. Tuttavia nessuno avrebbe “provveduto in alcun modo, o quantomeno in alcun modo visibile”. Ad esemplificare tale comportamento, ci sarebbe il  rifiuto anche della “proposta di procedere a misurazioni congiunte sulla tollerabilità dei rumori”. Nell’udienza di stamattina, dal canto suo il giudice si è riservato la decisione su tre questioni cruciali. Ovvero la giurisdizione, su cui pendono le eccezioni dei convenuti; l’ammissibilità degli interventi e il conferimento dell’incarico ad un collegio di periti.