Una bufera di 24 ore, intorno a quel “Pippo Baudo con la frangetta”, affibbiato da De Luca a don Patriciello. A rompere il silenzio di Pd e M5S, evocato dal centrodestra, ci pensano Walter Verini, capogruppo dem in Commissione Antimafia, e il leader pentastellato Giuseppe Conte. “Il Presidente De Luca – afferma Verini – conosce l’impegno di Don Patriciello, e proprio per questo la sua battuta non mi è piaciuta”. Il parlamentare del Pd definisce il parroco di Caivano “da anni un simbolo dell’impegno contro la criminalità organizzata”. E invita ad evitare “nei suoi confronti espressioni e battute, anche se ironiche e riferite ad altri contesti”. Il rischio, viceversa, è di “delegittimare la sua figura”. Ma Verini non trascura una stoccata al centrodestra, sull’ondata solidale al sacerdote. “Quando queste reazioni, dalla Meloni in giù, sono decine e decine – dice – , diventando seriali, diventano sospette e perdono autenticità”. Anche Conte lancia un appello, allo scopo di evitare “polemiche e strumentalizzazioni attorno a chi si impegna per cambiare le cose”.
Sulla vicenda torna lo stesso parroco, con una lettera ad Avvenire. Patriciello ribadisce di sentirsi “addolorato”, ma per nulla “offeso”. E bolla come “puerile” la sortita del governatore. Anzi, rivolgendosi a De Luca, si chiede perché “un uomo delle istituzioni più che settantenne sente il bisogno di ricorrere a questi infantili stratagemmi per colpire gli avversari politici?”. Patriciello sottolinea di considerarsi un bersaglio sbagliato. “Che c’entro io – scrive il religioso – nel triste tira e molla tra il presidente della “mia” regione e il presidente del Consiglio della “ mia” Repubblica?“. Il prete inoltre si dice impaurito “per me e la mia scorta”. E spiega al governatore: “La sua sarcastica ironia nei miei confronti potrebbe suonare come un invito a chi mi ha minacciato e fatto esplodere l’ordigno davanti alla parrocchia, di continuare a farlo”.
Ma De Luca non pare arretrare. In ben due post, il presidente della Regione riparla del caso. Dapprima replica a Meloni, la quale “ha trovato ‘spaventosa’ una mia battuta”. Alla premier riserva sarcasmo, dichiarando un “animo turbato e contrito“, per poi chiedere ancora di sbloccare i “nostri fondi di sviluppo e coesione bloccati da un anno”. Qualche ora dopo, De Luca cita il “polverone” sollevato da Meloni, e accusa di “scorrettezza” chi “ha strumentalizzato” il parroco. Niente sconti anche a Patriciello, del quale “apprezziamo le sue battaglie, ma che non ha il monopolio della lotta contro la camorra”. Al sacerdote, inoltre, De Luca suggerisce “amichevolmente, di avere un po’ più di ironia”. Un consiglio dettato “soprattutto quando ci si presenta non sul piano dei rapporti istituzionali relativi alla tutela del nostro territorio, ma sul piano improprio della politica politicante”. Intanto, dal centrodestra non si arresta il flusso di solidarietà al parroco. Il ministro Gennaro Sangiuliano lo incontra nella chiesa del Parco Verde di Caivano. E Tommaso Foti, capogruppo FdI alla Camera, risponde alle ultime parole di De Luca: “Ha sbagliato tutto”.