Tempo di lettura: 3 minuti

“Una pugnalata al cuore”. Così don Maurizio Patriciello, il sacerdote intervistato ai microfoni di Radio24, ha definito le frasi del governatore della Campania Vincenzo De Luca,Ieri dopo una giornata di lavoro sono arrivato a casa veramente stanco, solo con il desiderio di riposare un poco e leggere qualcosa in santa pace – spiega -.. Ho letto queste notizie sui social e ho avvertito come una pugnalata al cuore. Se mi avesse insultato un nemico lo capirei. Io sono sotto scorta perché il nemico mi vuole male, mi vuole mettere a tacere, la camorra ha messo una bomba fuori alla mia chiesa, il mio operato dà fastidio ma io annuncio solo il Vangelo che è dignità, libertà, solidarietà, ma anche denuncia del male”. In merito alla sua partecipazione al convegno sul premierato evidenzia: “L’altro giorno c’è stato un convegno a Montecitorio sul premierato, c’erano relatori di altissimo spessore culturale e politico, di diversa appartenenza politica. Sono stato invitato anche io, non dalla premier Meloni, ma dal commissario che abbiamo a Caivano. Ho apprezzato tantissimo gli interventi, tutti di altissimo livello. Io sono un prete, ho sempre chiesto aiuto alle istituzioni, a cominciare da quelle locali, ma se l’amministrazione locale è in combutta con la camorra a chi dovevo rivolgermi. Negli anni ho interpellato il governo Renzi, poi ho interpellato il governo Conte e poi siamo arrivati allo stupro terribile di due bambine. Così, questa estate, mi sono rivolto direttamente, con un messaggio, alla Meloni: vieni a riportare lo stato in questo luogo dove lo stato non c’è le ho scirtto. Lei poi è venuta, a distanza di una settimana, il 31 agosto e ha preso degli impegni che sta mantenendo”.Il mio non è un giudizio sul governo Meloni, io sono un prete, la mia è una testimonianza su quello che il governo sta facendo a Caivano. Nei problemi politici io non sono mai entrato e neppure ci voglio entrare. Ora però ho il dovere di rispondere. Che un governatore si metta ad irridere un prete che vive sotto scorta, pubblicamente, chiamandolo Pippo Baudo mi addolora. A De Luca dico se hai voluto offendermi ci sei riuscito ma se da domani la camorra mi irriderà, questa cosaccia brutta brutta e pericolosa, pericolosa sappi che è dovuta anche al mio governatore e questa è una cosa che veramente mi fa soffrire tanto”. Intervenuto, poi, a Rainews24 tramite i microfoni del Tgr Campania, dopo le parole del governatore della Campania, che ieri lo aveva definito “il Pippo Baudo dell’area nord di Napoli (le reazioni del mondo politico Leggi qui), con relativa frangetta“, Don Patricello ha aggiunto: Mi dispiace per Pippo Baudo e non ci posso fare niente per la frangetta. Sono stato preso alla sprovvista dalle parole di De Luca. Il problema politico tra destra e sinistra mi riguarda poco, io sono il parroco di questo quartiere e mi sono rivolto a Meloni oggi, come in passato a Conte o a Renzi. Il governo sta mantenendo gli impegni presi ed è mio dovere non solo dirlo ma anche ringraziare”. Il sacerdote aggiunge: “Io sono pronto ad abbracciare De Luca, sono un prete, ma tirare in ballo me in questo momento, sono sotto scorta perché i camorristi mi hanno messo una bomba, significa mettere a repentaglio la mia vita perché dice ai camorristi ‘avete fatto bene’ e questo mi preoccupa, sono parole del tutto fuori luogo”.