Martedì 14 maggio alle ore 12,30, presso l’Aula delle lauree Gabriele De Rosa (Edificio D2) dell’Università degli Studi di Salerno, la Relatrice speciale ONU sui territori palestinesi occupati Francesca Albanese, partecipa al Seminario scientifico “Decolonizzazione, Sapere e diritto internazionale” organizzato da Femminile palestinese in collaborazione con gli insegnamenti di Sociologia del diritto e Sociologia dello Spazio di UniSa.
Con lei intervengono Chiara Cruciati, vicedirettore de Il Manifesto, Giso Amendola, sociologia del diritto UniSa, Gennaro Avallone, sociologia dello spazio Unisa, Omar Suleiman, Comunità palestinese Campania e Maria Rosaria Greco, curatrice di Femminile palestinese. Partecipa al dibattito la rete delle mobilitazioni universitarie.
Gaza è stata quasi interamente cancellata dai bombardamenti e dalle operazioni di terra dell’esercito israeliano che ormai durano da 7 lunghi mesi e che, in questi giorni, devastano anche Rafah, con una crisi umanitaria spaventosa. Con oltre 35 mila vittime, ormai, si parla di genocidio come suggerisce anche l’ultimo rapporto “Anatomia di un genocidio” della Albanese. È quindi urgente non solo imporre il cessate il fuoco, come richiesto dal Consiglio di Sicurezza ONU il 25 marzo u.s., ma anche fare chiarezza per capire cosa accade in Palestina, e non solo dal 7 ottobre scorso. Infatti è da decenni che questa terra martoriata cerca una soluzione all’apartheid e all’oppressione in cui è confinato il suo popolo, disumanizzato pericolosamente sempre di più nella narrazione ufficiale. Il 15 maggio p.v. ricorre il 76mo anniversario della nascita dello stato di Israele, che per i palestinesi stabilisce l’inizio della pulizia etnica.
Il contributo della Relatrice speciale delle Nazioni Unite sullo stato dei diritti umani nei Territori palestinesi occupati, in questo preciso momento storico, è particolarmente prezioso. La sua è una forte testimonianza civile basata su fatti accertati, documentati e incontestabili, un lavoro puntuale che Francesca Albanese ha pubblicato nei vari rapporti all’ONU prodotti fino ad oggi.
La Palestina non può più essere ignorata, obiettivo principale per la rassegna culturale Femminile palestinese che, con una visione decoloniale, dal 2014 parla di questa terra attraverso la sua cultura e la voce delle sue donne. Secondo lo storico israeliano Ilan Pappe “parlare di Palestina non è solo esercizio di libertà di espressione ma è una forma di lotta per la liberazione del popolo palestinese dal colonialismo.”
Il sapere e il diritto internazionale sono fondamentali per guidare verso soluzioni giuste e durature, che partano dalla decolonizzazione non solo della Palestina, ma dei nostri spazi e dei nostri valori qua a casa nostra, perché le leggi comuni non vengano più usate come strumento di supremazia bianca e patriarcale contro popoli o gruppi considerati subordinati. Oggi i palestinesi, domani le donne, i transgender, i migranti, i neri ecc. L’Occidente non può avere una doppia morale nella tutela dei diritti umani e civili, nel rispetto del diritto internazionale. In questi mesi nelle nostre piazze, nelle nostre università le proteste vengono represse con la forza, forse la decolonizzazione deve iniziare da qua.