L’emergenza medici resta assolutamente grave. Cattive notizie vengono circa gli esiti del concorso regionale per quanto riguarda gli organici: su 363 posti si sono presentati solo in 60 e saranno solo in 50 assunti, ma nessuno al San Pio, dove invece erano attesi 13 unità. Un autentico e totale flop, e non destano entusiasmi le rassicurazioni sull’Ospedale Sant’ Agata de Goti.
In qualche modo però si può almeno registrare con un certo sollievo la pace scoppiata tra le fasce tricolori e la manager del San Pio, Maria Morgante: questa mattina presso lo stesso nosocomio, dove si è svolta l’Assemblea dei Sindaci proprio sulla sanità, si è giunti a ripianare le forti turbolenze e polemiche esplose per la mancata partecipazione della responsabile della struttura ad una Assemblea dei sindaci.
Le notizie, riportate dai Sindaci, sull’impossibilità di trovare medici per il Sannio sono comunque di tale portata che l’umore di tutti i presenti volge decisamente al nero fumo. E non basta. Clemente Mastella, riferendosi all’ormai imminente approvazione da parte della Camera dell’autonomia differenziata regionale, ha lanciato il suo attacco sul provvedimento che avrà certamente ripercussioni sulla gestione della sanità pubblica: “l’autonomia differenziata distruggerà tutti i nosocomi piccoli, come quello nostro”, ha avvertito Mastella.
All’incontro questa mattina erano presenti in sei: il sindaco di Sant’Agata de Goti, Salvatore Riccio, il sindaco di Dugenta Clemente Di Cerbo il sindaco di Apice Angelo Pepe, il sindaco di Limatola Domenico Parisi, il sindaco di Frasso Pasquale Viscusi e ovviamente il primo cittadino di Benevento.
La nuova riunione già programmata per domani comunque non si farà anche per le rassicuranti parole della Morgante. Il De’ Liguori non chiuderà cosi come il Pronto Soccorso a Sant’Agata .
Il sindaco di Sant’Agata Salvatore Riccio ha ricevuto rassicurazioni che ha poi riferito ai Colleghi: “c’è un impegno da parte della manager Morgante. Apprezziamo il suo impegno, notiamo che c’è continuità, nonostante il personale sia carente. Ci sono state rassicurazioni che l’attività proseguirà anche dopo il 12 maggio”.
Il sindaco Mastella ha spiegato che la funzionalità di Sant’Agata c’è stata per tutto il 2023 e in particolare dal 1 gennaio 2023 sono stati accolti 12000 accessi al Pronto Soccorso di Sant’Agata: “capiamo le difficoltà oggettive del personale , ma il Pronto Soccorso non chiuderà la realtà non chiuderà ma i sacrifici ci saranno”
Sulle carenze degli organici, Mastella ha chiamato in causa non solo il Governo regionale ma quello nazionale: “se spendiamo due miliardi su 14 miliardi all”anno si trascina dappertutto una crisi generale e se i medici sono pagati in maniera molto modesta, è ovvio che la professione non è più appetibile. L’autonomia differenziata farà saltare gli ospedali piccoli come ad esempio quello di Sant’ Agata”