Sono circa 200 i medici esclusi dal concorso e che chiedono all’Asl di rivedere la decisione che li ha visti esclusi dal reclutamento di 363 posti di dirigente medico per la disciplina di medicina di emergenza urgenza. A denunciarlo è la Cgil funzione Pubblica che ha raccolto la lamentela di molti medici specializzandi che sospettano di non essere stati ammessi in quanto iscritti a scuole di specializzazione affini alla disciplina ma non quella proprio in oggetto. La Cgil fa presente che in altri concorsi ha fatto fede l’equipollenza alla disciplina messa a bando come avvenuto per esempio per il concorso di gastroenterologia dove l’Asl, accogliendo proprio la tesi della Cgil, ha riammesso 72 medici specializzandi inizialmente esclusi.
“Chiediamo pertanto -scrive Antonio Capezzuto in una nota –che venga fatta luce su queste ipotesi e si rivaluti la posizione di questi medici esclusi”. I risultati infatti sono deludenti con solo 62 medici vincitori su 363 posti messi a bando. Il sindacato fa notare che tutto ciò non fa ben sperare per il mantenimento dei livelli essenziali assistenziali in tutte le strutture dove erano previsti i posti messi a bando e di sicuro vanifica lo sforzo messo in piedi dal presidente della regione Campania Vincenzo De Luca per arginare con un unico concorso il rischio collasso dei pronto soccorso di gran parte della Campania.
A tenere lontano i medici dall’emergenza anche nei nostri territori ci sono condizioni economiche tra le peggiori d’Europa, carichi di lavoro sproporzionati per turni interminabili aggravati dalla carenza di personale e di posti letto pubblici. In provincia di Salerno ne mancano 344 che creano imbuto in pronto soccorso. Non ultimo le la cattiva organizzazione e la scarsità di personale a disposizione rischiano di incrementare le ignobili aggressioni a cui quotidianamente gli operatori di pronto soccorso sono sottoposti .