Avrebbe scoperto che il marito intratteneva una relazione extraconiugale con una ragazza di origini marocchine impegnata come badante dell’anziana madre e per questo sarebbe stata oggetto di continue violenze e minacce da parte dell’uomo, a volte spalleggiato dalla stessa giovane (presente in Italia senza regolare permesso).
In una circostanza la vittima sarebbe anche stata costretta a ricorrere alla cure mediche per gravi lesioni ad un rene. Una vita d’inferno interrotta grazie alla denuncia fatta e alle testimonianze raccolte dagli inquirenti, in particolare quelle dei figli dei due. Così gli agenti del commissariato di polizia di Castellammare di Stabia, in collaborazione con quelli del commissariato di Torre Annunziata, in esecuzione di un’ordinanza cautelare emessa dal Gip del tribunale oplontino su richiesta della procura torrese, hanno arrestato l’uomo di 60 anni (del quale non sono state fornite le generalità) e notificato alla sua amante il divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla vittima.
Il primo è accusato di maltrattamenti in famiglia e violenza sessuale ai danni della moglie e, con la ragazza, di lesioni gravi. Le indagini hanno preso il via dalla denuncia della vittima, giunta al pronto soccorso dell’ospedale San Leonardo di Castellammare di Stabia con una grave lesione al rene sinistro. Sarebbe emerso che, nel corso degli anni, la donna sarebbe stata costretta a subire dal marito continui soprusi fisici e psichici, e versava in condizioni di sudditanza perenne, tanto da essere anche abusata sessualmente dall’uomo.
Le indagini sono state corroborate dalle testimonianze dei figli della coppia, i quali hanno confermato il racconto della madre che, a loro dire, si era accorta della relazione extraconiugale intrattenuta dal padre con la giovane marocchina, badante dell’anziana madre dell’uomo. Da ciò che sarebbe emerso, l’ultimo episodio di violenza ai danni della vittima sarebbe stato commesso a inizio mese, quando l’uomo avrebbe afferrato la moglie per la gola per tenerla ferma, consentendo alla ragazza di colpire violentemente e ripetutamente con calci la vittima, tanto da procurarle la grave lesione al rene, con successivo ricovero in ospedale in prognosi riservata.
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