Continuano le indagini della Squadra Mobile per dare un nome all’autore di chi ha sparato l’11 novembre scorso all’uscita di casa contro Annarita Taddeo, 33 anni di Benevento, ferita alla fronte da un colpo di pistola da un killer col volto coperto da un casco.
A inizio febbraio cinque persone erano finite nel mirino degli agenti della mobile. Si tratta di C. I., 27 anni, V. C., 33 anni, L. I., 46 anni, G. D. G., 36 anni, e A. D. G., 60 anni, tutti di Benevento, membri di un nucleo familiare del Rione Libertà. Per loro era scattata una perquisizione in seguito all’ordinanza a firma del sostituto procuratore della Repubblica Stefania Bianco, ed erano stati sequestrati telefoni cellulari, schede sim, pc portatili per acquisire ogni elemento utile all’attività investigativa. Dopo gli accertamenti, a seguito di una istanza presentata dall’avvocato Fabio Ficedolo, sono stati dissequestrati tutti i supporti telematici, telefonini e materiale informatico sequestrati nell’ambito dell’inchiesta.
Per gli inquirenti, Nicola Fallarino, 39 anni, ex compagno di Annarita Taddeo, detenuto nel carcere di Augusta, in provincia di Siracusa, è ritenuto gravemente indiziato, quale mandante, in concorso con uno o più soggetti liberi, allo stato non ancora identificati, di tentato omicidio pluriaggravato, porto illegale d’arma, tentata estorsione e rapina. Il giorno dell’agguato gli investigatori avevano fermato ed ascoltato per alcune ore in questura un 28enne del posto ma in serata era stato rilasciato. Nel mese di dicembre, invece, furono eseguite anche una serie di perquisizioni nei confronti di presunti fiancheggiatori: 28 a Benevento, due a carico di reclusi nel penitenziario sannita e 10 nei confronti di detenuti ad Augusta. Si tratta di A. T., 33 anni, R. B., 61 anni, A.T. 70 anni, A.T., 58 anni, Maria T., 69 anni, V.T. , 55 anni, T.A. , 44 anni, L. M., 52 anni, D. D. M., 52 anni, R. L. 68 anni, A. D. G., 45 anni, A. A., 29 anni, V.P., 20 anni, O. M. 51 anni, G. D. N., 66 anni, G. F. , 67 anni, R. P., 38 anni, R. F., 35 anni, R. F., 33 anni, A. P. 43 anni, E. S., 39 anni, A. B., 48 anni, F. C. , 22 anni, A. T., 43 anni, G. T., 79 anni, P. A., 31 anni, e un giovane di 16 anni. Gli indagati sono difesi tra gli altri, dagli avvocati Luca Russo, Antonio Leone e Gerardo Giorgione.
Come Fallarino ha commissionato l’omicidio della ex dal carcere
Era in carcere, ad Augusta, ma da lì ha continuato a perseguitare la sua ex a Benevento: con minacce continue, pesanti, e commissionando addirittura il suo omicidio. Lo scorso 11 novembre assoldò un sicario che sul pianerottolo di casa ferì alla testa Annarita Taddeo con un colpo d’arma da fuoco. La vittima si finse morta ma riuscì a vedere il killer che entrò in casa sua, frugò nella sua borsa e portò via soldi, 2mila euro, e i cellulari. Le indagini della Squadra Mobile di Benevento partirono subito e Nicola Fallarino fu raggiunto raggiunto in carcere da una nuova ordinanza di custodia.
La donna, per mesi, aveva subìto diverse minacce: Fallarino voleva obbligarla a lasciare la casa dove abitava, il bar dove lavorava sostenendo fosse suo. Aveva anche minacciato di morte la sua famiglia e gli eventuali uomini che con lei avessero iniziato una relazione. Non solo. Dopo il tentato omicidio non andato a segno, l’uomo dalla cella continuava a sostenere che avrebbe potuto fare esplodere bombe nel bar, che attraverso suoi complici era in grado di monitorare qualsiasi spostamento della donna. E dalle indagini è emerso come, attraverso un impianto video collegato a un cellulare, fosse in grado anche di controllare le attività all’interno del bar. Tutto, però, è stato ricostruito dagli inquirenti, anche grazie ai cellulari che il killer aver danneggiato e buttato: lì sono stati recuperati i messaggi dai quali emergeva chiaramente che l’uomo aveva maturato il proposito di uccidere l’ex compagna già diversi giorni prima del tentato omicidio. Ad ogni modo, finora, per il tentato omicidio di Annarita Taddeo manca ancora l’autore materiale dell’agguato.