“Il commissariamento dei Comuni Irpini di Quindici e Monteforte Irpino, le indagini sull’amministrazione e sulla Città di Avellino ravviva riflessioni critiche su legalità e trasparenza quali strumenti utili alla democrazia. Ecco perché bisogna intervenire unitariamente, con decisione e senza tentennamenti, per bloccare la diffusione di fenomeni d’illegalità sul territorio, evitare che si diffonda, perché limita l’esercizio della democrazia così come sta accadendo ad esempio a Quindici dove da anni, non si riesce a far camminare la democrazia”. E’ quanto si legge in una lettera aperta di Franco Fiordellisi Segretario Generale CGIL Provincia di Avellino.
“Ecco – scrive il segretario – i segnali preoccupanti in Irpinia che continuano riguardano il rischio di infiltrazioni mafiose nel tessuto socio economico. Esistono delle conclamate criticità che vanno dallo spaccio di droga alle estorsioni diffuse in maniera disomogenea in provincia ma presente. I settori maggiormente esposti all’attenzione degli interessi economici di organizzazioni criminali di stampo camorristico sono l’edilizia, logistica e i servizi in genere che come sindacato avvertiamo. La nostra provincia è negli appetiti della malavita organizzata sia indigena che esterna. Questa certezza ci mette di fronte alla urgente e certa necessità di tenere alta l’attenzione sociale e politica sul grado di pervasività delle associazioni criminali, ma anche su una sorta di ineluttabilità dell’illegalità diffusa nel sistema economico e amministrativo.
Nel complesso momento socio economico, da un lato legato alle risorse dei progetti Pnrr, per altri la difficoltà di accesso al credito, ma anche il lavoro subordinato non gratificato possono spingere, nel nostro territorio, a cadere nella rete di organizzazioni mafiose, attente a cogliere spazi in cui realizzare i loro traffici e o profitti economici maggiori che nel sistema legale. Dobbiamo contrastare in maniera partecipata queste pericolose derive che possono minare la nostra economia e per il mondo del lavoro, deve essere chiara e diffusa la certezza che da queste situazioni non si ha alcun vantaggio da trarre.
Come sindacato ribadiamo che sono proprio i più deboli, lavoratori, i pensionati e precari i primi a pagare un costo elevato nel momento in cui la criminalità, le associazioni delinquenziali gestiscono i propri affari infiltrando il tessuto socioeconomico, non solo in termini di pagamenti irregolari, mancate contribuzioni e lavoro in nero, appalti falsati e sub appalti vergognosi che incidono direttamente le condizioni di lavoro e al rispetto della tutela della sicurezza.
Come Cgil Avellino intendiamo rilanciare la trasparenza e la pratica di partecipazione orizzontale, oltre che rafforzare i controlli per prevenire il situazioni illecite. Come sempre siamo pronti a collaborare con tutte le istituzioni per contrastare l’illegalità e i fenomeni di scarsa e o mancata trasparenza amministrativa e burocratica.
Il confronto sistematico, seppur nelle differenti visioni, è un viatico al rilancio della democrazia partecipata e della legalità. E questo vale per tutti i politici e amministratori prima durante e dopo le elezioni e il mandato che esplicano, lo è ancor di più oggi per la città capoluogo. Avellino, le amministrazioni pubbliche, devono essere capaci di farsi comunità aperta, trasparente e partecipata. I singoli sono sempre esseri umani che hanno pregi e difetti ma quando cadono restano il vuoto ecco perché serve comunità di intenti per dare un futuro ad Avellino e a tutte le amministrazioni locali- comunità. Mi auguro che le forze politiche, associative e sociali ne siano pienamente coscienti”.