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Non si deve fare l’eroe, ma raccontare i fatti e spiegarli ai lettori. Oggi è molto meno pericoloso, ma negli anni ‘80 era molto pericoloso fare il giornalista”

Paolo Siani, fratello di Giancarlo, l’eroico, giovane cronista de “Il Mattino” ucciso dalla camorra per i suoi coraggiosi articoli di denuncia del malaffare, ha partecipato oggi, quale relatore, al corso di formazione dei giornalisti organizzato questo pomeriggio presso Palazzo De Simone in Piazza Arechi II. Il tema in discussione è stato: “Legalità e contrasto alle mafie negli articoli e nel messaggio deontologico di Giancarlo Siani”.

La conferenza, oltre ad un omaggio alla memoria del cronista, è stata anche occasione per far conoscere meglio il lavoro di sensibilizzazione, in nome della passione civile, sugli argomenti della tenuta della legalità nella società civile che Paolo Siani svolge in rappresentanza della Fondazione Onlus Giancarlo Siani. Ospite del Rettore Gerardo Canfora e del presidente dell’Ordine Ottavio Lucarelli, Paolo  Siani ha esortato la platea e sottolineare come “la mafia faccia schifo”, e come questa associazione criminale, un cancro sociale, abbia sottratto alla cittadinanza una persona con un capitale valoriale enorme. A salutare la platea nella Sala Demm dell’Università sannita, affollata di giornalisti, è stato il sindaco di Benevento Clemente Mastella che proprio quest’oggi ha annunciato la querela a Calenda, dopo che il leader nazionale d’Azione aveva annunciato che non aveva alcun senso fare una lista per le prossime elezioni Europee che includeva movimenti eterogenei per portarsi dietro, sia pure per interposta persona, Cuffaro, Cesaro e Mastella, sottolineando come la cultura della mafia sia l’opposto dei valori europei. Il sindaco di Benevento ha risposto in maniera netta: “Io la mafia l’ho combattuta da Ministro. Per la mia storia etica, lo querelo a Calenda. E’ una vicenda spiacevole. E’ inaccettabile”.

Infine ha aggiunto: “Calenda vuole far saltare l’intesa con me e la Bonino ma non ci riuscirà”. Paolo Siani, che di professione fa il medico, ha raccontato la storia del fratello Giancarlo e ha spiegato: “E’ un piccolo miracolo che dopo 38 anni e mezzo si continui a parlare di legalità. Giancarlo era un giovane ragazzo, e voleva raccontare i fatti di cui era a conoscenza. Giancarlo è riuscito a far passare un messaggio forte. Lui ha rischiato molto e ha perso la vita”. Infine Siani ha aggiunto: “Aver sottratto  ad una comunità un ragazzo cosi giovane è un danno di capitale umano enorme”.