Nell’ultima seduta del Consiglio direttivo dell’Agenzia nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata è stata disposta la destinazione di quasi 250 beni immobili, per un valore complessivo di quasi 15 milioni e mezzo di euro dislocati su tutto il territorio nazionale. La maggior parte di questi beni è stata destinata agli enti territoriali principalmente per finalità sociali e circa 30 sono stati mantenuti al patrimonio dello Stato.
“La destinazione ad enti territoriali di un così importante numero di beni immobili sottratti alla criminalità organizzata per realizzare attività di particolare valenza sociale – commenta Wanda Ferro (FdI), sottosegretario all’Interno con delega all’Anbsc – dimostra la grande attenzione che il governo Meloni e il ministro Matteo Piantedosi rivolgono all’attività volta alla restituzione alla comunità dei beni confiscati, nell’ambito di una più ampia strategia di contrasto alle organizzazioni mafiose, che vengono colpite sul piano finanziario, ma anche dal punto di vista simbolico perché le espressioni del loro potere criminale vengono trasformate in luoghi di partecipazione, di inclusione e di solidarietà”.
È stata inoltre deliberata la vendita di una importante quantità di beni mobili non registrati comprendenti numerosi orologi, gioielli, pietre preziose, quadri e complementi d’arredo per un valore stimato complessivo di base d’asta superiore ai tre milioni di euro. La vendita verrà realizzata con asta telematica mediante la Rete aste notarili che procederà dopo le necessarie cautele relative alla verifica dell’acquirente. I proventi affluiranno al Fondo unico giustizia.
Destinati quasi 250 beni immobili confiscati alle mafie
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