Si rivolge un appello alla manager del San Pio Maria Morgante sull’Ospedale di Sant’Agata de Goti. Ecco la dichiarazione delle tre ‘pasionarie, Michela Ottobre, Margherita Rossano e Pina De Masi
“Non è tempo di divisione, ora è tempo di unione, noi non vogliamo credere che qualcuno lavori affinché il nostro Ospedale, il Sant Alfonso, nostro di tutti i comuni impattati, venga chiuso. Quello che però teniamo a dire a tutti, lo ribadiamo a caratteri cubitali, è quello che non vi permetteremo di farvi le vostre campagne elettorali, siano esse comunali, provinciale o europee sull’ospedale, ne avete già fatte tante, ed è ora di dire basta! Ci sono tante altre cose sulle quali potete basare i vostri “comizi” ma non parlate più di qualcosa che appartiene al popolo per diritto inviolabile, allora ci vedrete sotto ai vostri palchetti e vi contesteremo come solo noi sappiamo fare, e questa è una promessa. Consce dei problemi che la sanità locale/regionale sta affrontando un periodo di carestia medica. Consce del fatto che al Sant’ Alfonso mancano i medici, che sono andati in pensione taluni e altri hanno le loro difficoltà. Facciamo un appello accorato alla Dottoressa Morgante” . La nota poi cosi prosegue: ” Sappiamo che si tratta di un ennesimo sacrificio, ma le chiediamo di non chiudere il nostro PS, di lasciarlo aperto almeno per quest’ altro mese, attendiamo l’esito del Concorso unico regionale per 363 dirigenti medici di medicina d’emergenza e urgenza che prevede l’assunzione di 13 unità mediche al San Pio. Le chiediamo accortamente di fare in modo che non si spenga questa fiammella, nell’ attesa anche dell’ attuazione del decreto 41/2019, anche perché una volta spenta la riaccensione la vediamo difficoltosa. Le chiediamo, con il cuore in mano, di evitare la chiusura del PS, e creda per noi sarebbe davvero più facile protestare, incatenarci e fare lo sciopero della fame, ma non vogliamo prestare il fianco a nessuno che possa approfittarsene per i propri scopi “. Infine la tre pasionarie hanno concluso : ” Non ci siamo arrese, come abbiamo dichiarato le catene sono state solo deposte, non gettate. Ma in questo momento storico non servirebbero a nulla, solo a creare caos”.