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Stato di attuazione delle Reti tempo-dipendenti, suona l’allarme per la Campania. Arrivano bacchettate nella Terza Indagine Nazionale dell’Agenas, presieduta da Enrico Coscioni, già consigliere per la sanità del governatore Vincenzo De Luca. Emerge, ad esempio, la percentuale di abbandono dei Pronto soccorso (11,80%). Peggio della Campania, fanno solo Sardegna (24,31%) e Sicilia (12,71%). La media nazionale è invece del 6,29%. Lo studio è stato condotto nel 2023, analizzando i risultati del monitoraggio rispetto all’anno 2022. Approfondite le raccomandazioni, rivolte all’ente di Santa Lucia dalla Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali.

RETE CARDIOLOGICA PER L’EMERGENZA
Si rileva che “la Proporzione IMA STEMI (infarto miocardico acuto associato a sopraslivellamento del tratto ST, ndr) trattati entro 90 minuti ha una media del 45%, valore molto basso da migliorare su tutto il territorio regionale”. La mortalità a 30 giorni per infarto miocardico “è di poco superiore all’ 8% e risulta da migliorare specialmente nelle asl dove si supera di molto il valore soglia”. La mortalità a 30 giorni per Bypass aorto-coronarico “è da migliorare su tutto il territorio”. Atteso un quarto “dei pazienti con alto rischio ischemico residuo in linea con quanto rilevato”. Tuttavia, “l’invio a programma riabilitativo appare da migliorare”.

RETE ICTUS
In merito alla mortalità a 30 giorni, “la Regione Campania appare la seconda regione con più alta mortalità”. Quanto “alle procedure di trombolisi e trombectomia, l’accesso alla rivascolarizzazione farmacologica non è diffuso nei P.S.”. Sarebbe utile “una revisione del percorso ictus acuto”. Complessivamente “la Regione non raggiunge il target e potenziare l’accesso per le aree di Benevento, Napoli sud e Salerno, migliorando l’efficienza della rete nelle 3 aree territoriali”. In merito, inoltre, “al trattamento dell’emorragia subaracnoidea, riflettere sulla possibilità di migliorare la conoscenza dell’intervento concentrandola nelle asl con maggiore esperienza per rispettare la finestra temporale“. In relazione “all’invio a programma di riabilitazione, la percentuale suggerisce che è ancora insufficiente la possibilità di attivare un percorso riabilitativo dove indirizzare i pazienti”. E ancora: “Utile potenziare l’offerta ma soprattutto rivedere la modalità di invio rafforzando la rete tra strutture per acuti e post acuti, le aree di Avellino, Benevento e Salerno mostrano maggiore necessità di potenziamento e ottimizzazione dell’offerta territoriale probabilmente attraverso un più adeguato network tra strutture“.

RETE TRAUMA
Gli indicatori analizzati per la rete trauma “non permettono di valutare l’effettiva presa in carico e performance perché, al momento sono focalizzati sull’impatto dell’occupazione dei posti letto da trauma in neurochirurgia e terapia intensiva“. La rete trauma “si embrica (si sovrappone, ndr) a più livelli con la rete dell’emergenza – urgenza e delle specialistiche ad alto impatto assistenziale”. Quindi, “sarà necessario discriminare meglio la dinamica e le funzioni per ciascuna Regione/P.A“.

RETE EMERGENZA-URGENZA
La percentuale di ricoveri della Regione “appare sopra la media nazionale, ricoverando una discreta percentuale di codici verdi”. Secondo l’indagine Agenas, “il tempo di permanenza in PS è alto per i codici giallo e verde”. I ricoveri totali “da Pronto Soccorso sono un numero limitato con una più elevata permanenza in P.S. per i codici gialli e verdi“. Si nota “una elevata percentuale di abbandono indipendentemente dal codice triage molto al di sopra della media nazionale“. Nello specifico, si consiglia “di migliorare la percentuale di ricoveri di codici bianchi e verdi che insistono sulle aree di Caserta, Benevento e Salerno. Si evidenzia “una criticità in merito al Tempo di permanenza in PS per il codice bianco per le aree di Avellino e Caserta, per il codice giallo su Avellino, Benevento e Napoli 3, per il verde su Avellino e per il rosso un po’ diffusa su tutte le asl rispetto alla media nazionale eccetto l’area di Napoli 1“. Si nota poi “che per le Asl di Avellino e Benevento non ci sono accessi con trasferimento in OBI (Unità di Osservazione Breve Intensiva, ndr)”. Per cui, “risulta da chiarire se tale criticità sia dovuta ad un errore di mancata rilevazione del dato o ad assenza dell’OBI“. In questo “ultimo caso andrebbe istituito il servizio”.