Domani 22.03.2024 si celebra in tutto il mondo la giornata mondiale dell’acqua istituita nel 2010 dal’assemblea generale delle Nazioni Unite che ha riconosciuto la risorsa quale bene comune dell’umanità. Acqua per la pace è il tema di quest’anno proposto dall’Onu. Il nostro pianeta si sta riscaldando: il livello dei mari si sta innalzando, i modelli di precipitazioni atmosferiche stanno mutando e i flussi dei fiumi si stanno riducendo. Ciò provoca siccità in alcune regioni, inondazioni ed erosione delle coste in altre. Nel frattempo, l’inquinamento e il consumo eccessivo stanno mettendo a rischio la disponibilità di acqua fresca, pulita e accessibile da cui dipende tutta la vita. La diminuzione delle scorte può aumentare la competizione e infiammare le tensioni tra persone, comunità e Paesi. Questo aumenta il rischio di conflitti.
Nel Sannio il comitato Abc celebra l’evento nelle scuole con la rappresentazione teatrale della Solot dal titolo la “Guerra dell’acqua”, con 8 repliche e 1000 studenti coinvolti. Lo spettacolo, coinvolgente ed ironico, scritto da Michelangelo Fetto e da lui interpretato con Antonio Intorcia e Assunta Maria Berruti, centra in pieno il tema proposto dalle Nazioni Unite: i conflitti che stanno nascendo sono dovuti alla scarsità della risorsa che va protetta dagli assalti delle multinazionali.
Nel Sannio – nella nota del comitato Abc – i cittadini si stanno riappropriando del dibattito sulla difesa della risorsa a prescindere da qualsiasi appartenenza partitica. La narrazione non può essere lasciata alle multinazionali che sono parte del problema e continuano ad avere la “faccia tosta” di proporre campagne di greenwashing alle scolaresche, senza dire nulla sui 2 principi del referendum tradito del 2011: non si può fare profitto sull’acqua e la risorsa deve restare fuori dal mercato.
Non se ne voglia il sindaco Mastella che continua ad intestardirsi sulla via della privatizzazione, ma la difesa dell’acqua pubblica non è un problema di percentuali di quote azionari possedute. È del tutto irrilevante che si passino dal 58 delle quote al 49% in mano ai privati: sino a quando anche una sola azione resterà di proprietà Acea non si può parlare di acqua pubblica. Noi continueremo a gridare il rispetto della volontà popolare sancita dagli art.1 e 75 della Costituzione italiana. Riteniamo, inoltre, di rispondere a chi, nominato dalla politica per rappresentare la parte pubblica, continua ad insistere sulla necessita di fare presto. I fondi del PNRR sono stati persi proprio perché si è voluti insistere sulla privatizzazione. L’affidamento del servizio idrico integrato ad una società totalmente pubblica, come avvenuto la settimana scorsa in Puglia, avrebbe portato in tempi brevi al gestore unico senza dover passare per la gara d’appalto. Tra i tanti rilievi mossi dalla Corte dei Conti a Sannio acque s.r.l., uno solo dovrebbe bastare per comprendere la testardaggine dell’Ente Idrico sannita che non esprime la volontà dei cittadini: la Corte ha detto che prima di privatizzare c’è l’obbligo della preventiva consultazione pubblica cosa che non si è svolta in nessun comune. Ed è invece proprio quello che noi avevamo chiesto con le 3.300 firme dei cittadini per il referendum comunale. La politica ha avuto paura di ascoltare la popolazione, preferendo insabbiare il referendum, con le conseguenze che sono sotto gli occhi di tutti.
Invitiamo tutte le persone che hanno a cuore la difesa dell’acqua bene comune ad assistere alla “Guerra dell’acqua”, domani alle 20.30 al Mulino Pacifico, quale modo migliore per celebrare la giornata mondiale e prendere una posizione contraria ad ogni forma di privatizzazione della risorsa.