I vari scenari critici in essere nello scenario internazionale ed il tema agricoltura – con gli effetti diretti che i primi vanno a riversare sulla seconda – sono stati oggetto di un intervento posto in essere nella giornata di ieri, in Aula di Palazzo Madama, dal Senatore di Fratelli d’Italia Domenico Matera nel contesto della discussione generale sulle comunicazioni del Presidente del Consiglio in vista del Consiglio europeo del 21 e 22 Marzo. Soffermandosi sulla questione della crisi in Medio Oriente, Matera ha evidenziato come il Parlamento abbia impegnato il Governo a “perseguire ogni sforzo per il raggiungimento, in prospettiva, di una soluzione di pace basata sulla formula dei ‘due Stati’, che vivano uno accanto all’altro in pace e in reciproca sicurezza” e come, in questo momento, l’Italia, che ha la Presidenza del G7, possa e debba insistere in tale ruolo di mediazione. Come prima accennato, però, la connessione è stretta con il tema agricoltura. Non a caso, proprio tale punto è stato inserito, dopo molto tempo, all’ordine del giorno del Consiglio europeo proprio grazie alle istanze dell’Italia.
Matera (Fdi): “Agricoltura ottenga giusta attenzione in Europa”
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“La chiusura parziale degli approvvigionamenti dal canale di Suez sono tutti tasselli di una situazione drammatica che si riverbera direttamente sulle nostre produzioni – ha osservato Matera che, sempre con riferimento alla medesima questione, ha fatto ampio riferimento anche alla questione russo-ucraina – È importante quindi che l’Europa torni a parlare di Agricoltura, come prevedono i trattati europei, poiché è una politica centrale per lo sviluppo economico della nostra Europa tesa alla sicurezza alimentare”.
“Abbiamo impegnato il Governo – ha concluso Matera – ad agire affinché l’agricoltura, che rappresenta una risorsa strategica per il nostro Paese, ottenga a livello europeo la giusta attenzione in termini di riduzione degli oneri che gravano sul settore, di rafforzamento dell’efficacia della Politica agricola comune e di una più efficiente risposta europea ai fenomeni di concorrenza sleale da parte di Paesi terzi”.