“Se l’autonomia differenziata non si riesce a realizzare al Sud non conviene, perché l’attuale sistema di distribuzione delle risorse è penalizzante proprio per il Mezzogiorno, e lo è per ragioni storiche. Ai cittadini del Sud attualmente vengono distribuite meno risorse rispetto ai cittadini del Nord su capitoli come la scuola e la sanità e questo spiega anche i divari tra le due aree del Paese. Il problema si risolve con la riforma, con il cambiamento, non con lo status quo”.
Lo dice Stefano Caldoro, capo dell’opposizione nel Consiglio regionale della Campania, già ministro con il governo Berlusconi e presidente della Regione Campania, in occasione della presentazione del suo libro “Autonomia, Regionalismo, Macroregione”
Caldoro rilancia poi una proposta avanzata già da anni: la Macroregione, “che non significa fare una Regione più grande, ma fare quello che esiste già in Europa. In Italia – argomenta – una macroregione fondamentale è quella del bacino e della distribuzione dell’acqua, la cui competenza su questa materia oggi è divisa tra Comuni, Regioni e Stato, dove ognuno fa i propri investimenti, e ciononostante perdiamo acqua, non la diamo pulita ai cittadini, ed è scarsa per l’irrigazione. Lo stesso discorso vale per i rifiuti.
Superiamo il regionalismo. La Macroregione – prosegue – presuppone la costituzione di un’agenzia pubblica che permette di gestire i servizi in modo condiviso, sullo stesso modello delle Unioni dei Comuni. Così come fu la Cassa del Mezzogiorno”.
Caldoro soffermandosi sulla discussione che sta coinvolgendo la politica per quanto riguarda l’autonomia: “Abbiamo i guelfi e i ghibellini, tra chi è contro questa riforma e chi è favore. Il Pd è contrario, ma prima era a favore. Ma se la proposta è quella di dire non cambiamo niente, al Sud che succede? Quello che sta avvenendo, ovvero che il sistema dei trasferimenti della spesa storica penalizza il Mezzogiorno, e quelli che dicono ‘No’ e basta non fanno il bene del Sud – spiega -. Quando ero presidente della Regione Campania abbiamo avuto dei confronti molto serrati, e secondo me va trovato in questa riforma un punto di equilibrio. Ma il cambiamento e le riforme servono soprattutto al Sud, prima ancora che all’intero Paese”.
A proposito del dibattito sul terzo mandato, invece: “Sono totalmente contrario – dice Caldoro – non c’è dubbio che De Luca porta avanti questa battaglia sul terzo mandato per nascondere la gestione fallimentare della Regione Campania da parte sua e della sua Giunta regionale. Non mi pare che questo sia un tema che riscuote grande interesse da parte dei cittadini campani”.