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A Napoli è allarme inquinamento acustico. A metterlo nero su bianco è il Servizio Tutela dell’Ambiente, della Salute e del Paesaggio del Comune. Una nota urgente, infatti, è stata inviata agli assessori Vincenzo Santagada (Salute e Verde), Edoardo Cosenza (Infrastrutture, Mobilità e Protezione civile), ai competenti uffici comunali e alle dieci municipalità. Il documento contiene l’aggiornamento al Piano di azione dell’agglomerato di Napoli, e al Piano di Zonizzazione Acustica. In ossequio alle leggi in materia, è stata redatta una relazione sui risultati della campagna fonometrica, relativa all’inquinamento acustico da traffico. Il gruppo di lavoro, dopo l’affidamento a una ditta esterna, ha individuato circa 30 punti più critici del territorio. Aree suddivise per municipalità, da sottoporre a verifica, “anche sulla scorta delle segnalazioni pervenute da cittadini, da organi istituzionali e organi di controllo (ARPAC, ASL)”. Il risultato dei test è stato per nulla rassicurante.

Si è dimostrato “il superamento dei limiti previsti dal vigente Piano di zonizzazione acustica in quasi tutti i punti di misura”. La situazione è “imputabile prevalentemente alla componente “traffico stradale””. Alla luce di questo, “e in vista del redigendo Piano di azione (2023) la cui consegna è prevista entro il 18 aprile 2024 – ricorda la relazione -, il comune è obbligato a adottare opportune misure al fine di contenere e ridurre l’inquinamento acustico sul proprio territorio”. Tra i rimedi suggeriti: stesa di asfalto a bassa rumorosità; realizzazione di nuove rotatorie, zone a traffico limitato, zone con riduzione di velocità (esempio zone 30), pedonalizzazioni; nuovi tracciati stradali. E ancora: realizzazione di interramenti, tratti in trincea, gallerie artificiali; realizzazione/potenziamento di percorsi ciclabili; potenziamento delle linee di trasporto pubblico locale; interventi di razionalizzazione e fluidificazione del traffico urbano (semafori intelligenti, viabilità alternative, etc.).

Come già richiesto con una nota del 24 gennaio scorso, il Servizio Tutela della Salute ritiene “necessario un riscontro ovvero un incontro urgente”. Ci sono infatti da programmare le azioni da inserire nel Piano di azione. Piano “che dovrà essere sottoposto all’adozione, alla consultazione pubblica”, come prevede la legge, prima della successiva approvazione. Non mancano già le proteste, per gli esiti dello screening. “I dati pervenuti dal servizio controlli Ambientali del Comune di Napoli – afferma Rino Nasti, capogruppo di Europa Verde alla municipalità Vomero Arenella – confermano quanto i cittadini stanno evidenziando da mesi ormai“. Nel mirino c’è il dispositivo di traffico che “ha elevato i livelli di inquinamento acustico in via Giuseppe Recco”. Nella strada, a seguito di denuncia dei Verdi, sono stati compiuti rilievi. “Di solito – evidenzia Nasti – questi limiti sono superati su strade ampie, a grande scorrimento“. Via Recco, tuttavia, è “una angusta stradina adibita di giorno a mercatino naturale”. Per l’esponente di Europa Verde questa “è la testimonianza del fallimento della scelta della presidente Cozzolino”. Il provvedimento “ha messo a soqquadro la circolazione in un quartiere già alle prese con notevoli problemi di mobilità”. In attesa dei rilievi Arpac sulla qualità dell’aria, Europa Verde sollecita l’assessore Cosenza “ancora una volta ad intervenire per fermare lo scempio, ma soprattutto per garantire di nuovo il passaggio dei mezzi Anm”. Il trasporto pubblico, infatti, “assume le sembianze della farsa la segnaletica alle fermate del bus che indica temporaneità delle deviazione dei percorsi”.

Fermata Anm in via Tino di Camaino