Nella giornata di ieri, martedi 12 marzo, si è tenuta una riunione sindacale promossa sin dal primo momento dalla Fp Cgil, e più volte sollecitata allo scopo di fare il punto sulla situazione della rete emergenziale a livello provinciale, congiuntamente alla Asl e ad altre sigle. Un argomento delicato, che entra nella carne del corpo sociale e, allo stesso tempo, del personale dipendente sia dell’Azienda Sanitaria pubblica, sia della organizzazione del servizio gestito da privati e associazioni, poiché la cronica assenza dei medici non si limita a rimanere un problema relativo alla sola categoria, ma coinvolge, necessariamente tutto quell’ indotto che, partendo dal medico, passa attraverso gli infermieri, gli autisti soccorritori, i pazienti e le diverse strutture organizzate della rete con i relativi mezzi. Cose e persone, sulle quali era necessario un momento di confronto e di aggiornamento, per capire quale direzione intraprendere per cercare di tenere in vita un servizio legato alla vita.
“Come Fp Cgil abbiamo chiesto in primis la possibilità di venire a conoscenza del piano complessivo della rete emergenziale, al fine anche di elaborare una proposta migliorativa, e di ampliarne il capitolato, ovvero di impiegare maggiori risorse mantenendo, ove possibile, la figura del medico sull’ ambulanza. Abbiamo ottenuto rassicurazioni su tali problematiche e, al contempo, abbiamo proposto di ampliare anche le equipe di soccorso aggiungendo la figura dell’ Operatore Socio Sanitario, la cui versatilità acquisisce un valore di grande importanza nelle situazioni di emergenza, specialmente nel nostro contesto provinciale, la cui estensione e orografia, rappresentano un grosso ostacolo. Restiamo, dunque, in attesa di poter dare un contributo concreto e fattivo al ragionamento sulla riorganizzazione, prendendo atto della disponibilità dell’ Azienda Sanitaria, ma ci guardiamo bene dal gridare vittoria dispensando elogi in maniera preventiva, come avvenuto per qualche altro sindacato”.