“Ho chiesto di verificare immediatamente se l’indagato abbia libero accesso al cellulare e ai suoi canali social in modo da poter avere contatti con l’esterno contravvenendo alla misura cautelare cui è sottoposto. Si tratterebbe di una gravissima circostanza stante i reati terribili di cui è accusato. Purtroppo non è la prima volta che criminali sottoposti a misure restrittive postino video anche dal carcere. E’ sorprendente come questi soggetti prima compiano reati atroci, come nel caso di specie dove secondo le accuse le tre vittime sono state sequestrate in un appartamento, torturate e costrette a comunicare i pin dei bancomat, e poi postino messaggi con cuoricini e frasi d’amore. Mi auguro che si faccia luca al più presto sull’accaduto e che i colpevoli siano incarcerati per scrivere di meno sui social e riflettere di più sulle atrocità commesse”. Questo il commento di Borrelli.