Come ci insegnano i movimenti transfemministi, che anche nella città di Avellino sono un fiume in piena di rivendicazioni e forza, l’8 Marzo non può essere solamente un giorno di festa, ma un momento di protesta e mobilitazione per denunciare una situazione non più accettabile di disparità nelle opportunità e nei diritti a causa del proprio genere.
Come consigliere comunale, provando a raccogliere le istanze che per anni ho ascoltato nelle piazze e nelle assemblee convocate su questi temi, ho quindi provveduto oggi a protocollare una richiesta di ordine del giorno per il consiglio comunale per chiedere all’amministrazione comunale, per quanto di sua competenza di fare la sua parte.
Con l’atto depositato chiediamo 9 interventi a supporto della parità di genere, della genitorialità e per l’autonomia delle nuove generazioni. Crediamo fortemente, infatti, che la parità si possa raggiungere solo attraverso un bilanciamento del lavoro di cura tra i generi e tra le diverse istituzioni (statale, famigliare e scolastica), con misure di welfare inclusivo e con misure di supporto di immediata praticabilità.
La proposta chiede in primo luogo al Comune di vigilare sull’attuazione della legge 34/96 che disciplina l’istituzione dei consultori – obbligatoriamente uno ogni 20.000 abitanti – che ad Avellino da troppo tempo viene disattesa, prevedendo laddove possibile anche la partecipazione civica alle attività degli stessi e la garanzia della loro funzione di presidi sociali oltre che sanitari. Si richiede la costituzione di una “Casa delle Donne” così come da anni richiedono le associazioni transfemministe della città, un luogo aperto al pensiero e alla pratica femminista, alla costruizione di comunità solidali di sorellanza contro la violenza di genere e il patriarcato, di consapevolezza e servizi gratuiti autogestiti.
Chiediamo di modificare finalmente l’anacronistico registro elettorale della città che vede ancora le nostre concittadine private del loro cognome da nubili e assimilate come proprietà a quello dei mariti. Chiediamo, inoltre, al Comune di verificare insieme alla rete ospedaliera locale – nel rispetto di ogni insidacabile decisione individuale – l’attuazione del diritto all’aborto, verificando la presenza di medici non obiettori e l’effettiva possibilità dello stesso all’interno dei servizi pubblici.
Proponiamo delle piccole ma significative misure di sostegno alla genitorialità: dalla promozione e l’informazione sui parcheggi gratuiti per genitori, alla loro estensione fino ai 6 anni di età dei figli così come la creazione di posti auto dedicati ai genitori nelle prossimità dei servizi più rilevanti: sedi del comune, sedi di ospedali e pronti soccorso, studi dei pediatri di base, centri vaccinali, sedi delle partecipate per l’acqua, i rifiuti, i servizi. Chiediamo l’utilizzo dei fondi residui per il “bonus asilo nido”, per la maggior parte dei casi un’ inutile replica di uguali misure nazionali e regionali, a favore della creazione di un fondo di supporto, calibrato sull’isee, alle spese mediche specialistiche per la gravidanza e l’età pediatrica: esami del dna, ostetricia domestica, accompagnamento all’allattamento, visite infantili specialistiche fino a quelle oculistiche, allergologiche, dentistiche.
Chiediamo di istituire le Zone a Traffico Limitato nei pressi delle scuole in orario di entrata e di uscita, per mettere fine agli ammassamenti di auto accese e di inquinanti nei pressi delle scuole dei nostri figli. Chiediamo di creare delle fasce di parcheggio gratuito per 30 minuti nella prossimità delle scuole per i medesimi orari e il rafforzamento dello strumento del pedibus per l’accompagnamento all’interno delle scuole.
Proponiamo infine di moltiplicare il numero e la qualità dei playground presenti in città e di renderli inclusivi, con acquisti di attrezzatura specialistica, per i bambini diversamente abili. Oltre allo spazio pubblico esterno, chiediamo di attrezzare con aree bimbi tutti gli edifici pubblici e delle partecipate, di dotare tutti i servizi igienici (maschili e femminili) di fasciatoi e attrezzature per il cambio.
Chiediamo infine una strategia per favorire l’autonomia delle giovani generazioni, in particolar modo attraverso l’utilizzo dello strumento dell’edilizia agevolata per gli under 40, prevedendo sperimentazioni ad hoc anche di co-housing per facilitare la permanenza e l’insediamento dei giovani in città.
Nella lotta per l’uguaglianza di genere, che significa anche per un welfare davvero universalistico e una società più inclusiva, ognuno di noi deve fare la propria parte. Con questo ordine del giorno chiediamo al comune di Avellino di fare la sua.