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“Con riferimento alle indagini coordinate dalla Procura della Repubblica di Perugia inerenti accessi abusivi a banche dati, ritengo opportuno evidenziare che la Procura dela Repubblica di Salerno, nell’ambito di normali rapporti di cooperazione tra Autorità Giudiziarie, ha da tempo ed in più occasioni fornito all’Ufficio procedente le informazioni utili e la documentazione necessaria ala prosecuzione delle indagini in corso di svolgimento”. Così il capo della Procura di Salerno, Giuseppe Borrelli risponde alle dichiarazioni al Tg1 rese da Andrea Castaldo, l’avvocato del pubblico ministero Antonio Laudati, il pm in forza alla direzione nazionale antimafia, indagato per una serie di presunti accessi illegali alle banche dati dell’antimafia che riguardano personaggi famosi, e che ha dichiarato che il suo assistito stava indagando sul presidente della FIGC Gravina nell’ambito di un’inchiesta voluta dalla procura di Salerno sulla compravendita della Salernitana a Danilo Iervolino.

Giuseppe Borrelli ha ritenuto opportuno diramare nel pomeriggio di oggi una nota nella quale facendo riferimento a evidenti approfondimenti investigativi e a ragioni di riservatezza ha chiuso la questione in poche righe. “Evidenti ragioni di riservatezza, su attività peraltro condotte da altro Ufficio Giudiziario, appaiono ostative alla diffusione di qualsiasi ulteriore informazione sulla vicenda” scrive infatti Borrelli non confermando l’inchiesta che sarebbe relativa alla cessione della società di Lotito. Gravina è uno dei personaggi eccellenti colpiti dal sistema di intercettazioni che avrebbe riguardato anche Ronaldo e Fedez ed alcuni ministri. I procuratori dell’antimafia Melillo e di Perugia Cantone hanno chiesto di essere sentiti da CSM, Copadir e antimafia: la commissione parlamentare ha fissato le audizioni per il 6 e 7 marzo.