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 La Polizia Penitenziara è sotto choc per la morte di un collega di appena 55 anni che questa mattina ha deciso di farla finita, sparandosi un colpo alla testa con la pistola d’ordinanza.

Appartenente al Corpo di Polizia Penitenziaria in servizio nel carcere di Ariano Irpino si è tolto la vita  mentre era libero dal servizio. “E’ una notizia che sconvolge tutti noi. L’uomo, un Assistente capo coordinatore del Corpo di polizia penitenziaria sembra non avere lasciato  motivazioni del gesto estremo al momento e sono ovviamente in corso i doverosi accertamenti”, commentano, appresa la notizia, Tiziana Guacci e Donato Capece,  segretario generale e segretario regionale del SAPPE.  

Il leader nazionale del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria ricorda come quello dei poliziotti penitenziari suicidi è un dramma che va avanti da troppo tempo senza segnali concreti di attenzione da parte del Ministero della Giustizia, e, pur evidenziando  che allo stato sono in corso accertamenti sulle ragioni del tragico gesto, rileva: “i poliziotti penitenziari sono lasciati abbandonati a loro stessi, mentre invece avrebbe bisogno evidentemente di uno strumento di aiuto e di sostegno. Servono soluzioni concrete per il contrasto del disagio lavorativo del Personale di Polizia Penitenziaria. Come anche hanno evidenziato autorevoli esperti del settore, è necessario strutturare quanto prima un’apposita direzione medica della Polizia Penitenziaria, composta da medici e da psicologi impegnati a tutelare e promuovere la salute di tutti i dipendenti dell’Amministrazione Penitenziaria”, conclude Capece. “Qui servono azioni concrete sui temi dello stress psico-fisico degli appartenenti al Corpo!”.