Sabato 9 marzo, alle 21, all’Auditorium Marillac, sito in via Andrea d’Isernia 23, andrà in scena “Nannarella 5.0 – Napoli e Roma nel dopoguerra”. Uno spettacolo dedicato ad Anna Magnani con Patrizio Rispo, Raffaella Ambrosino, Stefano Sannino e Carlo Berton al pianoforte. La regia è a cura di Raffaella Ambrosino e la produzione di Maria Malibran.
Pensare oggi ad Anna Magnani, dopo 50 anni dalla sua morte, significa innanzitutto confrontarsi con un’artista unica.
La sua immediata riconoscibilità in quella forza caratteriale, il suo volto come espressione della sua grande personalità, è in grado di esprimere passioni enormi, montagne di sentimenti, il tutto sempre unito ad una fortissima connotazione popolare. Ad Hollywood si diceva che, paragonate a lei, tutte le altre attrici sembravano di plastica per quanto fosse vera. E non gli rimase che premiarla per la sua arte, come prima attrice e artista italiana, con l’Oscar.
La sua storia è un pezzo di storia d’Italia, l’immediato dopoguerra; quelle storie così ben raccontate nei film “neorealisti”, dove la voglia di ricominciare a vivere era la molla di tutto.
Lo spettacolo vuole iniziare da qui, da questa voglia di rinascere. Perché è anche la nostra, quella stessa voglia, nonostante i danni prodotti da emergenze sanitarie e guerre, di ricominciare ad essere una comunità, a sentirci parte di una nazione che già in passato ha dato prova di grandi capacità di sacrificio e di senso civico e che ancora oggi desidera lavorare per garantirsi un futuro dignitoso.
Il pubblico sarà accompagnato in un viaggio musicale dai toni intensi ed emozionanti per raccontare l’amore che la grande Anna aveva per le canzoni romane e anche per Napoli e i suoi classici. Le scene dello spettacolo ricordano i grandi momenti dei suoi film che l’hanno resa celebre in tutto il mondo; il palco si colora di toni nostalgici, dapprima dell’avanspettacolo e poi del cinema, non tralasciando il teatro e la lirica, che era la grande passione di Nannarella.
Tra le canzoni intonate “Tanto pé cantà”, “Quanto sei bella Roma”, “Geppina ragazza di fumo”, “Maruzzella”, “Ciccio formaggio”, “Munasterio ‘e Santa Chiara” e “Malafemmena”.