Riceviamo e pubblichiamo la nota stampa a firma di Paolo Caggiano, componente della direzione cittadina del PD.
Nel Novembre dello scorso anno, la giunta comunale presieduta dal sindaco Mastella approvava il progetto definitivo del nuovo terminal bus, nei pressi della Stazione Centrale di Benevento, dove verrà realizzata una stazione di scambio intermodale nella quale avremo 27 stalli per autobus e 24 per automobili, oltre ad edifici per viaggiatori e spazi verdi. Auspichiamo che con l’ammodernamento anche delle linee ferroviarie e, dell’arrivo dell’Alta Capacità/Velocità si possa avere una mobilità sostenibile per cui urge, in considerazione del fatto che le attuali politiche di integrazione dell’offerta con la domanda sono scarse o inesistenti e, assenza di campagne informative dedicate alla crescita del T.P.L., attuare delle campagne di informazione che valorizzino lo stesso e, che questi processi vengano mitigati dalle parti politiche locali, onde evitare che lo spopolamento aumenti in misura drammatica, più già di quanto non lo sia. Annualmente emigrano un numero di nostri concittadini pari alla popolazione di piccoli centri della provincia e l’età media di coloro che restano è sempre più alta. Sempre in quei giorni, il Piano Urbanistico Comunale, dedicava a loro dire: Benevento, tempi ed esigenze dei cittadini. Veniamo al Terminal bus di Piazzale Venanzio Vari, situato in una posizione strategica perchè nelle sue vicinanze vi si trovano la maggior parte degli edifici scolastici, enti pubblici, tribunali, presidi medici e di forze di polizia, tanto che hanno deciso di delocalizzarlo nel piazzale del parcheggio CONI che attualmente si presenta nelle medesime condizioni di degrado del Terminal attuale, ossia senza pensiline, marciapiedi, servizi igienici e strutture di ricovero per l’utenza. Le scelte di questa amministrazione non possono e non devono avere delle ripercussioni negative sulla cittadinanza, in quanto il servirsi della mobilità su gomma non può essere una necessità ma una scelta. Bisognerebbe oltretutto creare quel collante tra mobilità interna ed esterna, in modo che tutte le zone della città, siano facilmente raggiungibili, abbattendo qualunque forma di barriera, sia economica che fisica, garantendo a tutti la possibilità di usufruire del servizio di trasporto. E’ sempre, da non trascurare un elemento importantissimo, che quotidianamente in città arrivano mediamente dalle 3500 alle 4000 persone al giorno, per cui è fondamentale che ci siano delle situazioni tali da non arrecare disagi. In data 27 c.a. a mezzo stampa ,apprendiamo che il delegato comunale ai trasporti intende realizzare due postazioni di carico e scarico, la prima sulla Via Paolella e, la seconda su Via Diacono. Accogliamo ed apprendiamo queste possibili soluzioni, ma soprattutto per quella di Via Paolella, semmai fosse ritenuta idonea da una commissione tecnica, siano necessari effettuare dei lavori importanti di ammodernamento ed adeguamento strutturale, per far sì che venga resa idonea e, che possa fornire elementi essenziali di sicurezza, sia per gli utenti che per i lavoratori, fattori più volte evidenziati in passato per il Piazzale Venanzio Vari, ma ad onor del vero, mai presi in considerazione da Palazzo Mosti. Come nelle more di quanto detto, con l’auspicio che nel futuro si determini una soluzione che sia al tempo stesso soddisfacente per il trasporto pubblico locale e che rispetti le norme ambientali-paesaggistiche del nostro territorio sia comunale che provinciale, e che garantisca un futuro migliore ai cittadini, riteniamo giusto e doveroso, in quanto temi di estrema importanza, non agire in maniera univoca, ma sarebbe giusto convocare un tavolo con i principali attori tra cui la Confesercenti ,Confindustria, associazioni datoriali e aziende, le parti politiche e le organizzazioni sindacali, in modo che si possano mitigare i processi di volta in volta e, anche in corso d’opera, laddove necessarie apportare delle modifiche, sempre e solo nell’interesse comune. Si resta comunque a disposizione per qualsiasi confronto che abbia costruttività.