Monta la protesta nel mondo della scuola e degli insegnanti di sostegno, in Italia come in Campania, regione nella quale il numero di persone che si sono dedicate a questo ruolo è molto alto.
Il decreto Milleproroghe, infatti, elimina la possibilità di ricorrere alla procedura straordinaria ex articolo 59, in base alla quale, per tre anni, è stato possibile coinvolgere gli insegnanti specializzati al sostegno nell’immissione in ruolo.
Un fatto grave, non c’è che dire, perchè, di colpo, viene spazzata ogni prospettiva per i docenti e soprattutto per gli studenti.
Insegnanti che portano avanti un percorso di studi con sacrificio, sostengono la procedura concorsuale e svolgono il corso abilitante per il sostegno che prevede un impegno fisico, mentale ed economico, e alla fine si ritrovano a stringere poco o niente tra le mani. Uno stop che, come detto, allo stesso tempo, va ad intaccare il futuro di questi studenti che hanno bisogno di sostegno, difficile garantire un futuro a loro se chi deve accompagnarli e seguirli non vede il proprio.
Per questo si è creata una mobilitazione che porterà questi docenti in piazza il 4 marzo per protestare di fronte al Ministero dell’Istruzione e del Merito. Un presidio che mira a sensibilizzare la politica, e in questo i rappresentanti della Campania dovrebbero farsi sentire senza differenza di bandiera, perchè non è in ballo la precarietà di un lavoro, ma anche l’inclusione di ragazzi che, altrimenti, sarebbero tagliati fuori dal mondo.
Non è escluso che insieme ai docenti ci saranno anche i genitori in sostegno a una battaglia che ha un’importanza vitale per i propri figli.