“L’adesione alla società mista Sannio Acque è state determinata con molta frettolosità non considerando gli oneri, la indeterminatezza della prospettiva, la confusione nei ruoli e nelle competenze, la definizione dei rapporti tra la nuova eventuale gestione e la precedente prassi gestionale.
La domanda che mi pongo: come fa il segretario comunale a dare il suo placet approvativo a un atto straordinario che dovrebbe coinvolgere il Consiglio nella pienezza dei suoi poteri?
La gestione commissariale dovrebbe provvedere all’ordinario, routinario del Comune senza assumere grandi responsabilità nella deliberazione di un atto così straordinariamente innovativo.
La meraviglia è che il Segretario comunale ha elaborato il suo potere non tenendo conto delle questioni sollevate da cittadini che hanno dovuto accedere al Tar sezionale per l’annullamento dell’atto.
Qui si tratta di capire quali sono finalità, interessi che si ricostruiscono attorno ad una società che resta ancora nella sua indeterminatezza per le finalità con le quali è nata”.
Lo dichiara il Professore Mario Pepe, già parlamentare e già sindaco di San Giorgio del Sannio
Sannio Acque, Pepe: “La gestione commissariale dovrebbe provvedere solo all’ordinario”
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