Concluso l’esame autoptico sui corpi prima di Alessandra, poi di Costantino Mazza, morti per mano di un gesto traficamente estremo di un padre che prima ha sparato alla figlia e poi ha rivolto la pistola contro di se, le salme sono state liberate dall’Autorità Giudiziaria.
Mamma Maria Petrone, il fratello Giovanni, i familiari e tutti quanti hanno conosciuto ed amato Alessandra e il padre potranno rendergli l’ultimo saluto nella giornata di venerdì 23 febbraio.
I funerali si terranno alle ore 10:30 nella Chiesa di San Ciro Martire a viale Italia, non lontano dalla contrada rurale di Bosco dei Preti dove abita la famiglia Mazza e dove si è consumata la tragedia davanti agli occhi increduli di mamma Maria.
Ma Maria è anche una moglie e con un gesto di grande coraggio e amore sconfinato per la propria famiglia ha deciso che il marito e la figlia dovessere compiere l’ultimo viaggio insieme, nonostante quanto accaduto quel maledetto mercoledì 14 febbraio, casualmanete il giorno di San Valentino.
Tra l’altro secondo ultimi elementi emersi dalle investigazioni, non è da escludere che Costantino abbia compiuto quel gesto tanto tragico non tanto per la disperazione rispetto ai tormenti psichici della figlia 35enne, ma per il timore che in caso la moglie avesse dovuto badare da sola ad Alessandra se lui fosse morto prima.
Ad ogni modo nessuno potrà mai sapere la verità che Costantino ha portato via con sè decidendo di finire prima la vita della ragazza e poi la sua. Alla conclusione dell’autopsia confermato anche che ad Alessandra è stato fatale un solo colpo di pistola che l’ha colpita alla base del cranio. Costantino ha dato fuoco mentre la figlia era di spalle, poi la pistola rivoltata contro di lui centrandosi in pieno sulla nuca.
I due corpi, non a caso, sono stati trovati l’uno accanto all’altro, sotto il pergolato fuori casa.