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Avvocato tra i più noti d’Italia, tra gli assistiti anche Diego Maradona. Oggi è scomparso all’improvviso Vincenzo Maria Siniscalchi, decano dei penalisti napoletani. Aveva 92 anni, compiuti ad agosto. Quasi un secolo, portato sempre con eleganza. E fino all’ultimo è rimasto sulla breccia. Fatale un malore, durante un convegno dell’Anpi. Al  cinema Plaza, quartiere Vomero, Siniscalchi era tra i relatori. Si è sentito male poco prima del suo intervento. Inutili i soccorsi. Grande emozione ha suscitato la morte. Non solo per la statura professionale, ma anche per la riconosciuta nobiltà d’animo. I funerali saranno alle 11 di mercoledì prossimo, nella chiesa dell’Ascensione a Chiaia. Per Siniscalchi la toga è stata passione di una vita. Non l’unica, però. Di lui  si rammenta la figura eclettica, dai mille interessi. La cultura, il cinema, il calcio, la politica. Fu deputato del centrosinistra per tre legislature. E poi consigliere del Csm, nel quadriennio 2006-2010. Eletto, la prima volta, alla Camera nel 1995. Erano elezioni suppletive, nel collegio “Napoli-Vomero”. Con una punta d’orgoglio, evidenziava di essere il primo a candidarsi nel nascente Ulivo, coalizione prodiana allora in embrione.  Ridivenne deputato pochi mesi dopo, alle elezioni del 1996. E poi ancora nel 2001.

Figlio d’arte, era penalista come il padre Francesco Saverio. Innumerevoli le cariche ricoperte. Enzo Siniscalchi è stato presidente del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Napoli. Lo stesso per numerosi organismi giuridici internazionali. Tra i clienti celebri non solo il Pibe de oro. Nella lista troviamo il cantautore Franco Califano nel processo Cutolo-Tortora, il presentatore Gigi Sabani, i registi Tinto Brass e Michelangelo Antonioni. E tanti altri personaggi del mondo dello spettacolo e dello sport. Non mancano i politici come i democristiani Ciriaco De Mita, Vincenzo Scotti e il socialdemocratico Antonio Cariglia. Nel processo per l’omicidio di Marta Russo difese Salvatore Ferraro dall’accusa di favoreggiamento. Negli anni di piombo patrocinò imputati dei Nuclei Armati Proletari e di Autonomia operaia.

Ma Siniscalchi vantava anche trascorsi da produttore. Ha collaborato alla realizzazione di film e sceneggiati televisivi come La vacanza di Tinto Brass, La Scena di Napoli e Il Processo Cuocolo, di Riccardo Tortora e Marisa Malfatti, Il Caso Graziosi, con Jean-Pierre Cassel e Diego Gullo.

Testimone diretto della dipartita il vicepresidente pentastellato della Camera, Sergio Costa: “Ero con lui, pochi istanti prima che ci lasciasse, e aver vissuto quegli attimi è stato tragico”. Tra i primi a esprimere cordoglio, il gruppo comunale del Pd. “Dal suo impegno di grande giurista – dice il capogruppo Gennaro Acamporaalla sua grande passione per il cinema, passando per il senso di appartenenza di speciale tifoso del Napoli, mancherà alla città una persona sempre in prima linea in tante battaglie politiche e culturali”. Il sindaco Gaetano Manfredi sottolinea “la cifra di partecipazione civica e appassionata al dibattito pubblico e alla vita delle istituzioni del Paese e della città”. Per il governatore Vincenzo De Luca “le sue doti umane, la sua comunicativa, il grande prestigio professionale frutto del suo straordinario percorso di giurista, così come il suo impegno politico, lasciano un grande vuoto”. Sergio Rastrelli, senatore di FdI, afferma: “Con la morte di Vincenzo Siniscalchi scompare un signore d’altri tempi, un politico galantuomo ed uno degli ultimi baluardi della avvocatura interprete dei valori e dell’impegno sociale”. 

(Foto da Facebook)