Il contratto collettivo per il settore bancario firmato lo scorso novembre da Sindacati, Abi e il gruppo Intesa Sanpaolo, per i sindacati di categoria rappresenta un risultato storico e, per questo, nella giornata odierna è stata convocata un‘Assemblea provinciale di lavoratori della provincia di Avellino per spiegarne le opportunità.
Si parte da 435 euro di aumento più arretrati per 1.250 euro, l’orario di lavoro scende a 37 ore; quanto, poi, al TFR, viene ripristinata, con decorrenza 1 luglio 2023, la base di calcolo e vengono cancellate, così, le agevolazioni concesse nel 2012 alle banche, poi parzialmente ridotte già in occasione del rinnovo del ccnl nel 2019. L’intesa è stata raggiunta dopo cinque mesi di negoziato, iniziato a luglio scorso: il vecchio contratto era scaduto a dicembre dello scorso anno ed era stato “prorogato” più volte-
“Nuove e cruciali tutela per la categoria- ha affermato Franco Di Dio, Segretario coordinatore della Federazione Autonoma Bancari di Avellino (Fabi)- Un accordo guarda al futuro, prevedendo l’impatto della banca digitale e dell’intelligenza artificiale nel settore, e affronta questioni importanti come le normative sulla violenza di genere. E’ chiaro che rappresenta una vera e propria opportunità per le nuove generazioni. I bancari rappresentanto un elemento importante del settore economico dell’Italia ed ora si sono finalmente create le condizioni per gestire il futuro delle banche, anche grazie al recupero del potere di acquisto e la ridistribuzione in termini di produttività””.
Presente all’incontro ad Avellino anche la Segretaria nazionale Fabi, Elisabetta Mercaldo, nel rimarcare come “questo rinnovato contratto mette al centro non solo i diritti e le tutele delle lavoratrici, ma getta le basi per un settore bancario più equo e inclusivo, pronto ad affrontare le sfide del futuro”.