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“Adesso quando pensiamo ai pastori non sono quelli di Capocastello, che tagliano la testa ai nemici con la motosega, insomma perché quando parliamo dei pastori abbiamo anche una letteratura dei pastori”. Le parole del Vescovo Arturo Aiello pronunciate durante la sua omelia per l’ordinazione diaconale avvenuta venerdì scorso nella Cattedrale di Avellino di Roberto Cancilleri e Vincenzo Del Franco hanno scatenato un tornado social di fedeli e cittadini di Mercogliano, visto che il presule ha fatto riferimento ai pastori di Capocastello. L’episodio, ricordato da Aiello, risale al ’92, quando al termine di una lite un 20enne perse la vita.

Nel pomeriggio, Aiello ha fatto tappa a Mercogliano, affiancato da Don Vitaliano Della Sala dove ha spiegato quelle parole: “Se c’è da chiedere scusa, lo faccio al sindaco, al parroco e a tutti coloro che si sono sentiti offesi dalle mie parole. Chi mi conosce sa che non creerei mai delle guerre. Sono sicuro che, con queste mie parole, ci siamo riconciliati con i pastori di Mercogliano. Volevo fare un confronto tra la realtà e la poesia. Questo era il senso delle mie parole“. Alla dichiarazione pubblica del Vescovo di Avellino ha fatto eco, Vittorio D’Alessio sindaco di Mercogliano: “Le parole di Sua Eccellenza il Vescovo di Avellino espresse ieri anche a me sono apparse forti e, dunque, oggi pomeriggio ho sentito l’esigenza di confrontarmi con il Vescovo prima della celebrazione dedicata ai nostri Santi patroni nella chiesa di San Modestino.

Ho incontrato un uomo che mi è immediatamente venuto incontro, consapevole che la comunità di Mercogliano è altro rispetto ad un evento accaduto anni addietro e che è stato da lui utilizzato in un discorso più ampio, per costruire un messaggio forte rivolto ai nuovi pastori che ieri venivano celebrati. La parte sana della nostra comunità non può essere condannata per ciò che non ha commesso e lui me lo ha ribadito. 

Ci siamo capiti subito e lui ha espresso la necessità di chiarire in apertura della celebrazione la sua posizione. E così è stato, ha preso la parola per chiedere PERDONO alla comunità e alle autorità, ai pastori di Capocastello se le sue parole possono essere risultate offensive. Dinanzi a questo atto chiaro, a questa richiesta di perdono, ho compreso che non possiamo che accoglierla. Sono certo che tutta la comunità saprà fermarsi a riflettere e a guardare oltre tutto questo, preservandosi dall’ esprimere inutili attacchi sui social. Ho voluto questo confronto perchè sto dalla parte degli uomini e delle donne che da generazioni a Capocastello lavorano con dedizione, che vivono dei sacrifici della pastorizia e custodiscono con vanto le nostre radici”.