Mercoledì 14 Febbraio alle ore 19.00, Giorgio Marchesi, grande attore di cinema e teatro e volto amatissimo dal pubblico televisivo, per le numerose fiction e produzioni anche internazionali, porterà all’Auditorium Sant’Agostino di Benevento, la sua versione di un capolavoro classico del ‘900, Il Fu Mattia Pascal di Luigi Pirandello, con le Musiche scritte ed eseguite dal vivo da Raffaele Toninelli. Spettacolo che sta mietendo successi in tutta Italia.
Una data dedicata al grande teatro, dunque, per la Stagione Artistica 2023/2024, proposta da Accademia di Santa Sofia, con la direzione artistica di Marcella Parziale e Aglaia McClintock alla consulenza scientifica, sempre in collaborazione con Università degli Studi del Sannio e Conservatorio di Benevento. Da quest’anno anche Banco Bpm affianca l’Accademia di Santa Sofia. Sostenere la cultura e promuovere la sua diffusione sui territori, anche attraverso iniziative musicali, rappresenta per la Banca un impegno concreto a favore delle comunità.
Una rilettura fresca e contemporanea del testo del famoso scrittore e drammaturgo, quella cui assisteremo mercoledì 14, come ci racconta Giorgio Marchesi: – “Posso dire che da allora ho fatto il gusto a ridere di tutte le mie sciagure e di ogni mio tormento.” Leggendo queste parole che Pirandello stesso fa dire al suo protagonista, da subito abbiamo pensato di raccontare le vicende di Mattia Pascal sottolineando l’ironia presente nel testo, sperimentando un linguaggio che potesse essere accessibile a tutti, anche e soprattutto alle nuove generazioni, affinché la “pesantezza” che spesso viene erroneamente associata ad alcuni capolavori letterari possa essere smentita da un racconto energico e divertito di un “caso davvero strano”.
Insieme a Raffaele Toninelli e alla sua creatività musicale, abbiamo cercato di dare vita a un’atmosfera non realistica; non abbiamo ambientato il testo precisamente negli anni ’30, ma lo abbiamo traslato e trascinato lungo il ‘900 per assecondarne la contemporaneità dei temi trattati: il rapporto con la propria identità prima di tutto, dato che i tanti “profili” di cui ormai ci serviamo quotidianamente per comunicare sui social ne sono l’estremizzazione.
Ma anche la rinascita, dopo lo sconvolgimento delle nostre vite negli ultimi due anni. “Mi trasformerò con paziente studio sicché, alla fine, io possa dire non solo di aver vissuto due volte, ma di essere stato due uomini diversi.”
Pascal sembra chiedere quindi non solo un’altra possibilità, come spesso sogniamo tutti, magari di ricominciare da capo o di correggere gli errori del passato. Vuole proprio abitare un’altra persona, nuova, diversa, sconosciuta.
Da queste due frasi, da questi due spunti è nata l’idea di raccontare la storia di Mattia Pascal e Adriano Meis con libertà e ironia, non prendendolo troppo sul serio, o meglio, permettendoci di giocare con lui, pur lasciando intatto lo stile e il linguaggio originali.
Perché un testo, anche se un classico, rimane un pre-testo per comunicare col pubblico. E visto il periodo… meglio farlo con leggerezza.
Il consueto preludio scientifico allo spettacolo, sarà curato da Andrea Cusano, professore ordinario di Elettronica al Dipartimento di Ingegneria – Unisannio, con un intervento intitolato “La luce: una potente tecnologia per la salute dell’uomo”.
Benevento, Giorgio Marchesi al Sant’Agostino con ‘Il fu Mattia Pascal’
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