A ‘suon di piatti’, alla Pizzeria Gorizia 1962, nel cuore di Napoli, si è svolto un confronto tra la tradizione partenopea e quella bolognese.
Tutto è partito dall’indagine di Taste Atlas che ha visto primeggiare la Campania e l’Emilia Romagna quali regioni italiane con la migliore tradizione culinaria. Da qui è nata l’idea dell’avvocato Federico Scalingi di organizzare una serata per assaggiare le due cucine tradizionali, sottolineandone le differenze. “L’offerta di gastronomia, di cucina, di storia dei piatti del nostro territorio non ha eguali al mondo – ha detto -. Sul podio insieme alla nostra regione avrei preferito la Sicilia al posto dell’Emilia”.
Gli ospiti hanno potuto gustare due varianti della lasagna, un piatto tipico del Carnevale, la parmigiana di melanzane e il tradizionale friggione emiliano, ricetta a base di cipolle e pomodori, accompagnato da una focaccia. Per dessert, a conclusione della cena, è stata proposta una doppia versione della zuppa inglese.
Protagoniste dell’evento le etichette di Cantina La Fortezza, in particolare quelle ottenute da uve Piedirosso e Aglianico, che hanno saputo sposarsi perfettamente con i piatti appartenenti alle due tradizioni culinarie, creando un’esperienza sensoriale unica che ha portato i commensali in un viaggio nel gusto, tra Napoli e Bologna.
La serata è stata allietata da due abili posteggiatrici ed è stata impreziosita dal contributo del giornalista enogastronomico Pasquale Carlo. L’esperto ha parlato dei vini del Sannio, nello specifico quelli del Taburno, dando particolare rilievo ai prodotti della Cantina La Fortezza che ha sapientemente rivalutato il vino di produzione sannita e campana in generale. “Si tratta di vini di eccellenza che costituiscono un volano per la promozione turistica di un territorio che guarda all’enoturismo con particolare interesse. Questo incontro rappresenta una occasione importante che ci permette di sottolineare, ancora una volta, la ricchezza enologica del Sannio che ha una grande tradizione culturale e storica legata al vino” ha precisato.
Gli ha fatto eco l’avvocato Scalingi che ha rimarcato l’eccellenza delle etichette della nota cantina di Torrecuso: “Sono vini spettacolari, autentica ciliegina sulla torta di questa serata. Il Sannio è terra di viticoltura ed è giusto assaggiare i suoi prodotti”.
Ad accompagnare gli ospiti nel mondo dei vini ieri sera c’era anche Antonella Porto, export manager de La Fortezza, che ne ha spiegato le caratteristiche e suggerito abbinamenti perfetti con i piatti in degustazione. L’evento ha permesso ai partecipanti di conoscere, in anteprima nazionale, anche la nuova linea ‘Veceta‘, avendo l’opportunità di assaporare il pregiato rosso Cabernet, ottenuto da vitigni internazionali. “Sono dei vini varietali, nello specifico produciamo Cabernet, Merlot e Chardonnay, sui quali puntiamo molto. Abbiamo scelto di legarli al territorio: infatti – ha concluso Porto – già l’etichetta spiega proprio il significato di questo vino”. Un evento che ha dimostrato come l’alta cucina e i grandi vini possano coesistere unendo culture e tradizioni differenti, nel segno della ricchezza e della diversità del rinomato patrimonio enogastronomico italiano.