In nove mesi si compie il miracolo più bello della vita, quello della nascita. Tanto è il periodo della gestazione per il trasporto dell’embrione, e successivamente del feto, nel corpo della madre.
E nove sono i mesi che sono trascorsi dalla tragedia che ha scosso la famiglia Cutillo per la improvvisa e tragica scomparsa dell’unica e amata figlia di 17 anni, MariAntonietta, che alla sua nascita ha unito i nomi delle due nonne.
Una gestazione in questo caso troppo breve per accettare ed elaborare un lutto così terribile e inspiegabile.
Mamma Rosa e papà Giuseppe ce la mettono tutta per tentare di condurre la loro esistenza convivendo con il dolore, vivendo nel ricordo e cercando una ragione a quanto successo. Ma già tante volte, e in altre occasioni, anche noi ci siamo arresi alla consapevolezza, che tante cose un senso non ce l’hanno.
E non è un caso se papà Giuseppe alla vigilia dell’anniversario del nono mese della scomparsa di Mary scrive: “Perchè, perchè la vita deve essere così amore nostro. Non mi rassegnerò mai”, sempre rivolgendosi lassù in cielo, direttamente al suo angelo.
“È difficile capire la vita che prima ti fa un meraviglioso regalo- scrive ancora Giuseppe. Ti fa amare una persona più della tu stessa vita. Ti mette in braccio un tesoro per prendertene cura con amore. Per anni è li e capisci che non potrai più farne a meno.
Passano gli anni, le stagioni, tra alti e bassi, tutto procede tra pianti, sorrisi e abbracci.
Poi all’improvviso un un solo giorno senza avviso ti toglie quello che ti aveva dato e ti ritrovi senza abbracci, senza sorrisi, senza parole, senza i suoi occhi che si riempivano di gioia quando ancora ti stava vicino.
E’ adesso guardi il cielo per sempre per scorgere quel viso tanto amato solo per dire: Grazie cuore mio: sai che l’amore tra noi non avrà mai fine”.
Alle parole di Giuseppe sarebbe superfluo aggiungerne altre.