Un pizzico di malizia c’e’, bisogna ammetterlo ma la curiosità era grande nel vedere nella stessa stanza, anche se a distanza, sia Clemente Mastella che Gino Abbate. Sindaco e consigliere che hanno camminato dalla stessa parte fino alla fine dello scorso anno e poi protagonisti di uno strappo che ha fatto tanto rumore. Il primo cittadino, in un attimo, ha perso i suoi rappresentanti in Regione, una spallata sonora che e’ diventata un ceffone con la presenza, qualche giorno dopo, all’incontro tra gli esponenti del Pd, sancendo, di fatto, l’ingresso nella composizione politica.
L’incontro nell’aula magna del ‘Rampone’ per la presentazione del progetto culturale della scuola sannita, ha messo in mostra quella simbologia che, specie nella politica, ha un significato importante.
Separati, uno in una fila e uno nell’altro. Il sindaco col Rettore Canfora di fianco, Abbate con il presidente Lombardi al lato. Non uno sguardo, non una parola, almeno in pubblico e forse c’era anche da aspettarselo. Insomma, normale amministrazione.
Il simbolismo, o se vogliamo, anche la curiosa coincidenza, appare nel dopo l’intervento del presidente Lombardi. Il sindaco Mastella saluta la platea nel momento in cui viene chiamato sul palco Gino Abbate per i suoi saluti istituzionali. Non in elenco, ma richiesti. Quello e’ stato il momento nel quale il primo cittadino ha deciso di andare via.
Come detto, ci si puo’ vedere anche della malizia. Tutti sapevano che Mastella, questa mattina, aveva tre appuntamenti ai quali doveva prendere parte istituzionalmente e quindi non avrebbe potuto passare tutta la mattinata in un solo posto. Si chiama causa di forza maggiore, sempre meglio una piccola presenza che l’assenza totale.
Resta solo la forte simbologia del gesto. La corsa del sindaco di Benevento nella sua mattinata di incontri non e’ cominciata col classico ‘pronti, partenza, via’ ma con ‘invitiamo Gino Abbate per i saluti istituzionali’.