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Fa un certo effetto vedere un gruppo di operai davanti ai cancelli arrugginiti della struttura che per decenni ha ospitato la scuola media ex Dante Alighieri di via Piave.

E stavolta il movimentismo non è certo dovuto a qualche intervento d’urgenza che pure negli anni si è reso necessario per una scuola che è stata chiusa nel 2012 perchè dichiarata inagibile, poi nel tempo preda in più occasioni di vandali.

Questa mattina è stato appostato il cartello di cantiere che apre ufficialmente la nuova vita dell’ex Dante: quella dell’abbattimento e la ricostruzione ex novo di quello che sarà un vero e proprio campus scolastico.

Il Comune di Avellino dopo aver concluso lo scorso luglio la procedura di appalto dei lavori da quasi 17 milioni di euro al Consorzio di imprese “ATI Unyon- Di Gi. Lavori s.r.l.” di Scafati, prima della fine del 2023 ha firmato il contratto per l’aggiudicazione definitiva dell’intervento.

La progettazione esecutiva è quella realizzata  dello studio di Firenze “Rossi Prodi Associati” e risponde alla moderna concezione di una scuola aperta alla società, alle famiglie e ai ragazzi oltre l’orario delle lezioni.
Oltre gli spazi per la didattica, nei quali troveranno sistemazione scuola materna, primaria e media, l’area del campus offrirà campi e strutture sportive, un auditorium e verde attrezzato, con una piazza al centro per l’accoglienza delle famiglie e i momenti di pausa e relax di docenti e ragazzi. Il disegno del campus, tra l’altro, ha preso spunto dal contributo di idee che proprio gli studenti hanno offerto nell’ambito del concorso di progettazione partecipata.

E non fa niente se per il momento a farla da padrona continuano ad essere vetri spaccati, erba cresciuta fino a misura d’uomo e degrado diffuso (LEGGI QUI).
La giornata di oggi apre finalmente al futuro, non solo per la realizzazione del nuovo edificio che riconsegnerà agli avellinesi una istituzione scolastica storica, ma  perchè segna una vera e propria occasione di riscatto per via Piave che sarà completamente rigenarato.

Una zona centrale della città ma rimasta in “disparte” dopo la demolizione degli antichi insediamenti della cosiddetta ex Corea, tra via Piave e le zone di espansione negli anni Settanta dell’ex Expo e via San Francesco – via degli Imbimbo.

Ora il prossimo passo, dopo l’allestimento del cantiere e quello dell’abbattimento dell’edificio e poi via i lavori con l’obiettivo della conclusione entro il 2026, così come prevede la spesa dei fondi Pnrr, dove è stato reinserito il progetto dopo il primo finanziamento derivante dai Pics.