Gli agenti del commissariato di Secondigliano e del compartimento della Polizia Stradale per la Campania e Basilicata hanno effettuato un controllo presso un’area industriale nel comune di Casoria, composta da due capannoni, dove hanno notato un’autovettura parcheggiata all’ingresso del complesso, priva di targhe e parzialmente occultata. I poliziotti, insospettiti, hanno accertato che era provento di furto e hanno fatto accesso all’interno dell’area ove hanno sorpreso un uomo in un’autovettura trovandolo in possesso di 5.070 euro. Gli agenti avevano fondato motivo di ritenere che l’uomo avesse la funzione di “vedetta“; hanno esteso il controllo ai due capannoni sorprendendo all’interno del primo, adibito ad officina, un uomo intento a maneggiare una smerigliatrice su di una parte di automobile, ed hanno trovato anche numerose parti di autovetture di diverse marche e modelli, già smembrate. Invece, nel secondo capannone, adibito a deposito, i poliziotti hanno trovato ulteriori parti di automobili già catalogate, oltre a telai con numeri identificativi limati, per impedirne l’identificazione, ed un disturbatore di frequenze, il cosiddetto “jammer“, che impedisce la localizzazione dei sistemi GPS delle autovetture provento di furto; all’interno dello stesso stabile sono state colte in flagranza altre tre persone intente a caricare parti di autovetture in un furgone. Così ricostruita la dinamica dei fatti, cinque persone dai 42 ai 62 anni, con precedenti di polizia, sono state arrestate in concorso per riciclaggio.
Riciclaggio di parti di auto rubate, sgominata organizzazione
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