Un inquietante attacco contro l’azienda di trasporti municipale, l’ombra di un piano consumato stanotte, su cui sono già scattate le indagini. Nove autobus Anm sono stati danneggiati, in altrettanti assalti, in diverse zone di Napoli.
“Episodi gravi” denuncia in consiglio comunale Nino Simeone, presidente della commissione Trasporti. In una nota inviata al sindaco Gaetano Manfredi, Simeone parla di “colpi di arma da fuoco”, che sarebbero stati esplosi da “alcuni balordi, a bordo di un’auto in corsa”. Sono stati distrutti i vetri dei mezzi, e causati gravi danni. “Tali da costringere – specifica la nota – i conducenti a rientrare immediatamente nei depositi”. Non sembrano esserci feriti, ma le conseguenze sarebbero potute essere “drammatiche”. Un fatto “senza precedenti” secondo Enza Amato, presidente del Consiglio comunale.
La ricostruzione indica una Fiat Punto, di colore blu, in azione. Secondo fonti investigative, i primi due raid sarebbero partiti a mezzanotte nel quartiere Poggioreale. Nel mirino due mezzi in via Santa Maria del Pianto, angolo via Stadera. Mezz’ora più tardi identica scena in via Domenico Fontana all’Arenella, anche qui due bus assaliti. Alle 0.50 è il turno di un autobus in piazza Sannazaro, a due passi dal Lungomare. E intorno all’1.10 il copione si ripete in via Brin. All’1.35 si torna in via Stadera, stavolta al limite con via Nazionale delle Puglie. Cinque minuti dopo ancora a Poggioreale, con un raid in via del Macello. E alle 2.00, la folle notte si conclude in via Galileo Ferraris, con l’ennesimo assalto.
“È indicativo – affermano Adolfo Vallini e Marco Sansone della Federazione Regionale Usb Campania – che persino oggi, in occasione dello sciopero di 24 ore del trasporto pubblico locale da parte di Usb Lavoro Privato, siamo costretti a denunciare atti vandalici e/o aggressioni nei riguardi di mezzi pubblici e personale front line“. In attesa “che le forze dell’ordine indaghino sull’accaduto – spiegano i due sindacalisti -, continuiamo a chiedere maggiori presidi del territorio, anche a garanzia della salute e sicurezza di una categoria che reclama stipendi bassi, carichi di lavoro sempre più alti e rischi continui per la propria sicurezza e per quella dei propri trasportati – concludono i sindacalisti“.