Lo scambio gratuito di libri germoglia anche tra le cassette di frutta, all’interno del Chupafruit Bar di via Luca Giordano 170, dove servono cocktail a base di spremute. Perché non ci sono limiti alla fantasia, per i BookCrossing Point.
Sono tre i punti di scambio a Napoli, nati dall’idea di Fabio Procaccini, avvocato e instancabile ideatore di iniziative civiche. Si trovano tutti al Vomero. I primi due in piazzetta Belvedere e via Enrico Alvino. “Abbiamo reso il Vomero capitale della veicolazione libri” dice Procaccini, con soddisfazione. La pratica è sorta nel 2011 negli Stati Uniti, per diffondersi in tutto il mondo. Libri da lasciare, libri da prendere. Senza troppe formalità, se non l’educazione, e il rispetto del prossimo. Con una sola eccezione, raccomandata agli utenti: non si accettano enciclopedie, libri scolastici, universitari e collane in generale. Sono piccoli incubatori di civiltà, questi punti di scambio. Anche se non sempre è filato tutto liscio. In via Suarez, all’Arenella, il BookCrossing Point lo hanno rubato. In via Epomeo, a Soccavo, invece lo depredavano. Capita, l’importante è resistere.
Lo si fa per un ideale alto. Promuovere la lettura in strada, per tornare a familiarizzare con i libri. Ma anche, volendo, con i luoghi all’aperto. Una ricerca della bellezza immateriale, dove il degrado è sempre in agguato. Anche quando non si vede. In direzione ostinata e contraria, come direbbe Fabrizio De André. Proprio quando i libri si leggono sempre meno. Motivo in più per provare a cambiare le cose, sorride Procaccini.